Progetto Black Sea Map, il sorvolo del fondale del mar Nero con sommergibili robot (Foto: map/Rodrigo Pacheco-Ruiz) |
Al largo della costa bulgara del mar Nero è stata rinvenuta una nave mercantile greca risalente a più di 2400 anni fa. Il relitto, a doppia propulsione, vele e remi, ha una lunghezza di 23 metri è stata rinvenuta da un team anglo-bulgaro ed è stato ribattezzato come il più antico naufragio finora ritrovato.
La nave mercantile assomiglia molto ai disegni di navi riportati su vasi per il vino dell'antica Grecia. Sono stati ritrovati intatti il timone, i remi, le panche per i rematori ed anche il contenuto. Il relitto è, dunque, in buone condizioni malgrado il tempo che la nave ha trascorso sott'acqua, a più 2.000 metri dalla superficie marina.
La nave somiglia molto a quella raffigurata dal cosiddetto Pittore della Sirena su un vaso custodito nel British Museum e risalente al 480 a.C. Il vaso mostra Ulisse legato all'albero di una nave a vele mentre oltrepassa l'isola delle sirene, la cui melodia incantava e dannava i marinai.
Al momento il carico della nave rimane sconosciuto, ma si pensa che trasportasse vino. La nave è uno degli oltre 60 naufragi identificati dal progetto di archeologia marittima del mar Nero, tra cui navi romane e una flotta di incursori del XVII secolo. Durante il progetto triennale, i ricercatori hanno utilizzato sistemi di telecamere remote ad acqua specializzate, precedentemente utilizzate nelle esplorazioni offshore di petrolio e gas per mappare il fondale marino.
Jon Adams, responsabile della ricerca nell'ambito del progetto di esplorazione e mappatura del mar Nero, rivela che "il relitto è così ben conservato che è ancora possibile osservare il timone in posizione. Non avrei mai pensato che una nave del mondo classico situata a oltre 2.000 metri di profondità potesse conservarsi praticamente intatta per oltre 2000 anni. Lo studio del relitto promette di cambiare radicalmente le nostre conoscenze sulla costruzione navale e la navigazione del mondo antico".
Stando ad Adams la nave potrebbe essere affondata durante una tempesta di fronte alla quale l'equipaggio, che poteva essere composto tra i 15 e i 25 uomini, non riuscì a fare nulla e non sarebbe da escludere la possibilità che vi siano i loro corpi conservati nei sedimenti circostanti la nave. Al momento non c'è un progetto per riportare il relitto in superficie, in parte per i costi di una tale operazione e in parte perché sarebbe necessario suddividerlo in pezzi.
I ricercatori impegnati nel progetto Black Sea Map hanno rinvenuto reperti anche più antichi della nave greca, ma di questi sono stati trovati solo frammenti. Il luogo dove giace la nave greca è in realtà costellato di relitti: "Nella stessa area ci sono, per esempio, alcune parti di una nave mercantile medioevale, con le sue torri di prua e di poppa ancora praticamente intatte, con il sartiame e tutte le due decorazioni", conclude Adams.
La nave mercantile assomiglia molto ai disegni di navi riportati su vasi per il vino dell'antica Grecia. Sono stati ritrovati intatti il timone, i remi, le panche per i rematori ed anche il contenuto. Il relitto è, dunque, in buone condizioni malgrado il tempo che la nave ha trascorso sott'acqua, a più 2.000 metri dalla superficie marina.
La nave somiglia molto a quella raffigurata dal cosiddetto Pittore della Sirena su un vaso custodito nel British Museum e risalente al 480 a.C. Il vaso mostra Ulisse legato all'albero di una nave a vele mentre oltrepassa l'isola delle sirene, la cui melodia incantava e dannava i marinai.
Al momento il carico della nave rimane sconosciuto, ma si pensa che trasportasse vino. La nave è uno degli oltre 60 naufragi identificati dal progetto di archeologia marittima del mar Nero, tra cui navi romane e una flotta di incursori del XVII secolo. Durante il progetto triennale, i ricercatori hanno utilizzato sistemi di telecamere remote ad acqua specializzate, precedentemente utilizzate nelle esplorazioni offshore di petrolio e gas per mappare il fondale marino.
Jon Adams, responsabile della ricerca nell'ambito del progetto di esplorazione e mappatura del mar Nero, rivela che "il relitto è così ben conservato che è ancora possibile osservare il timone in posizione. Non avrei mai pensato che una nave del mondo classico situata a oltre 2.000 metri di profondità potesse conservarsi praticamente intatta per oltre 2000 anni. Lo studio del relitto promette di cambiare radicalmente le nostre conoscenze sulla costruzione navale e la navigazione del mondo antico".
Stando ad Adams la nave potrebbe essere affondata durante una tempesta di fronte alla quale l'equipaggio, che poteva essere composto tra i 15 e i 25 uomini, non riuscì a fare nulla e non sarebbe da escludere la possibilità che vi siano i loro corpi conservati nei sedimenti circostanti la nave. Al momento non c'è un progetto per riportare il relitto in superficie, in parte per i costi di una tale operazione e in parte perché sarebbe necessario suddividerlo in pezzi.
I ricercatori impegnati nel progetto Black Sea Map hanno rinvenuto reperti anche più antichi della nave greca, ma di questi sono stati trovati solo frammenti. Il luogo dove giace la nave greca è in realtà costellato di relitti: "Nella stessa area ci sono, per esempio, alcune parti di una nave mercantile medioevale, con le sue torri di prua e di poppa ancora praticamente intatte, con il sartiame e tutte le due decorazioni", conclude Adams.
Fonti:
bbc.com
agi.it
focus.it
bbc.com
agi.it
focus.it
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