Israele, l'anello con il nome di Pilato (Foto: repubblica.it) |
Il nome di Ponzio Pilato, l'ufficiale romano che ordinò l'uccisione di Gesù, è sicuramente una figura storica. Il suo nome è stato trovato, ultimamente, su un anello in lega di rame di duemila anni fa. L'anello è stato scoperto negli anni '60 del secolo scorso, dopo la Guerra dei sei giorni, negli scavi condotti da Gideon Forster dell'Università ebraica di Gerusalemme. Era uno dei migliaia di artefatti trovati nello scavo dell'Herodium, un'antica fortezza ed un palazzo reale a sud di Betlemme, in Cisgiordania, ma solo ora i ricercatori sono riusciti a decifrare, grazie alle tecniche più avanzate, l'iscrizione presente sull'anello.
La scritta "di Pilato", in lettere greche, si trova disposta attorno all'immagine di un recipiente per vino, un cratere. Gli archeologi sostengono che si tratta del secondo manufatto con il nome di Pilato finora trovato. Pilato era il prefetto governatore della provincia della Giudea, ai margini orientali dell'Impero Romano, negli anni che vanno dal 26 al 36 d.C.
Gli esperti affermano che è improbabile che l'anello sia appartenuto a Pilato, innanzitutto perché questi anelli, di fattura molto semplice, di solito appartenevano a soldati e funzionari di rango minore, non a chi godeva di fama e fortuna come un prefetto. L'anello è in bronzo, non ha particolare raffinatezza ed è probabilmente di uso quotidiano. L'oggetto è stato scoperto in un giardino costruito su un portico che risale a non oltre il 71 d.C. ed era "accompagnato" da vetri, ceramiche, manufatti metallici ed un gran numero di monete risalenti all'epoca della prima rivolta ebraica.
La scritta "di Pilato", in lettere greche, si trova disposta attorno all'immagine di un recipiente per vino, un cratere. Gli archeologi sostengono che si tratta del secondo manufatto con il nome di Pilato finora trovato. Pilato era il prefetto governatore della provincia della Giudea, ai margini orientali dell'Impero Romano, negli anni che vanno dal 26 al 36 d.C.
Gli esperti affermano che è improbabile che l'anello sia appartenuto a Pilato, innanzitutto perché questi anelli, di fattura molto semplice, di solito appartenevano a soldati e funzionari di rango minore, non a chi godeva di fama e fortuna come un prefetto. L'anello è in bronzo, non ha particolare raffinatezza ed è probabilmente di uso quotidiano. L'oggetto è stato scoperto in un giardino costruito su un portico che risale a non oltre il 71 d.C. ed era "accompagnato" da vetri, ceramiche, manufatti metallici ed un gran numero di monete risalenti all'epoca della prima rivolta ebraica.
Fonti:
nytimes.com
repubblica.it
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