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Roma, le teste rinvenute nello scavo (Foto: Romatoday.it) |
L'opera, curata da Roma Capitale, assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo - parco archeologico del Colosseo, restituisce alla città una nuova prospettiva ed una migliore leggibilità del Foro di Traiano sia da via dei Fori Imperiali sia dai Mercati di Traiano, valorizzando ulteriormente l'area archeologica centrale. Gli scavi sono stati realizzati grazie all'atto di mecenatismo della Repubblica dell'Azerbaigian.
Al Museo dei Fori Imperiali ai Mercati di Traiano, in stretto legame con il luogo di rinvenimento, saranno esposti in modo permanente reperti scultorei e architettonici venuti alla luce durante lo scavo. Tutti i reperti facevano parte dell'apparato decorativo del Foro di Traiano, realizzato nei primi anni del II secolo d.C. a celebrazione delle vittorie sui Daci.
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Roma, uno dei fregi rinvenuti nello scavo (Foto: Romatoday.it) |
Il motivo, noto come Fregio d'Armi del Foro di Traiano, decorava pannelli marmorei fiancheggiati da statue di guerrieri Daci che coronavano il ricco fronte della Basilica Ulpia e, forse, i portici della piazza del Foro di Traiano. Inoltre è stato allestito in quest'occasione unica un frammento di fregio storico che conserva rappresentazioni figurate a rilievo sulle due facce opposte (pluteo), in marmo bianco a grana fine (marmo di Luni) ed è inquadrabile cronologicamente tra il I ed il II secolo d.C. I reperti di maggior pregio sono oggetto di interventi conservativi a cura della Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali con il supporto dell'area conservazione di Zètema Progetto Cultura.
Con gli scavi è stato rimosso il tratto settentrionale, lungo circa 60 metri, della via Alessandrina che collegava l'attuale piazza del Foro di Traiano a largo Corrado Ricci. La via costituiva l'asse principale del quartiere Alessandrino, sorto alla fine del XVI secolo a opera del cardinale Michele Bonelli, detto l'Alessandrino poiché nato nella città piemontese. La completa demolizione del quartiere tra il 1924 ed il 1932 per l'apertura della via dell'Impero, l'attuale via dei Fori Imperiali, ha privato via Alessandrina del suo originario tessuto abitativo. Di conseguenza il tracciato superstite, attraversando i Fori di Augusto, di Nerva e di Traiano rendeva difficile la comprensione dei resti degli antichi complessi architettonici.
Fonte:
Romatoday.it
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