sabato 12 giugno 2021

Israele, emerge la basilica civile di Ashkelon

Israele, veduta aerea del luogo dove sorge la basilica
(Foto: Emil Aladjem - Israel Antiquities Authority)
Il Parco Nazionale di Tel Ashkelon, in Israele, è stato recentemente oggetto di un ampio lavoro di sviluppo, avviato e finanziato dalla Nature and Parks Authority, dal Comune di Ashkelon e dalla Leon Levy Foundation. Proprio durante questi lavori, la Israel Antiquities Authority ha rinvenuto una magnifica basilica civile di duemila anni fa, la più grande del suo genere rinvenuta in Israele.
Gli scavi hanno permesso anche di portare alla luce un antico odeon e sono stati pubblicizzati adesso per la prima volta. Presto potranno essere anche aperti ai visitatori.
Durante il dominio romano, la vita pubblica dell'antica Ashkelon ruotava intorno alla sua basilica, un edificio pubblico dove i cittadini trattavano affari, si incontravano per motivi sociali e legali, dove si tenevano spettacoli e cerimonie religiose.
La Dottoressa Rachel Bar-Natan, uno dei direttori dello scavo, il grande edificio civile era coperto da un tetto e diviso in tre parti: una sala centrale e due sale laterali. La sala centrale era circondata da file di colonne e capitelli di marmo, che raggiungevano un'altezza stimata in 13 metri. Sia il pavimento che le pareti della basilica erano in marmo.
Il marmo, scoperto nel corso degli anni durante gli scavi archeologici, veniva importato dall'Asia Minore ed arrivava tramite navi mercantili che attraccavano alle coste di Ashkelon, che all'epoca era una famosa e vivace città commerciale. In tutto sono stati rinvenuti circa 200 marmi del peso di centinaia di tonnellate che testimoniano il grande splendore dell'edificio. Sono stati recuperati anche decine di capitelli di colonne con motivi vegetali, alcuni dei quali recanti un'aquila, simbolo dell'Impero Roman. Colonne e capitelli a forma di cuore si trovavano negli angoli dell'edificio. Gli scavi condotti dagli inglesi negli anni '20 del secolo scorso hanno portato alla luce enormi statue tra la quali una raffigurante Nike, la dea della vittoria, sostenuta dal dio Atlante che sorregge una sfera e una statua di Iside, divinità egizia raffigurata come Tyche, la dea della fortuna.
La basilica venne devastata dal terremoto che colpì il paese nel 363 d.C. Gli effetti delle onde sismiche sono chiaramente visibili sul pavimento dell'edificio, fornendo così una prova tangibile degli eventi di quell'anno ad Ashkelon. L'edificio venne abbandonato dopo la sua distruzione. Durante i periodi abbaside e fatimide in questo luogo vennero edificati diversi impianti, alcuni dei quali avevano inglobato, nelle pareti, pilastri e capitelli marmorei. Durante il periodo ottomano gli oggetti in marmo furono tagliati per essere utilizzati come pietre per lastricare le strade. Altri elementi architettonici furono utilizzati nella costruzione di edifici.
La basilica venne edificata da Erode il Grande ed una fonte storica suggerisce che la sua famiglia provenisse proprio dalla città di Ashkelon. Durante la dinastia romana dei Severi, nel II e III secolo d.C., l'edificio venne restaurato, furono aggiunti elementi architettonici in marmo e venne aggiunto un piccolo teatro.

Fonte:
mfa.gov.it

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