Pompei, vista sulla città dalla Torre di Mercurio (Foto: Parco Archeologico di Pompei) |
Una vista privilegiata su gran parte degli scavi di Pompei, quella della Torre di Mercurio, il punto più alto tra quelli della cinta muraria rimasti praticamente integri. Anzi, con i suoi tre livelli si raggiunge proprio il punto più alto disponibile sulla città antica. E' stata riaperta al pubblico, per piccoli gruppi, dal 23 dicembre 2022.
Restaurata di recente la Torre di Mercurio fa parte delle fortificazioni che furono irrobustite dal I secolo a.C., che sono anche parzialmente visitabili in questo settore occidentale di Pompei.
In particolare i blocchi delle murature, costituiti da diversi materiali lapidei e tufacei, hanno richiesto importanti interventi di messa in sicurezza e conservativi. In quest'area sono stati inoltre riaperti due saggi di scavo già condotti nel 1927-1929 da Amedeo Maiuri, allo scopo di sondare le fasi più antiche della fortificazione della città ed il suo impianto urbanistico. Particolarmente interessanti sono le tracce dei solchi delle macchine da guerra utilizzate per difesa durante l'attacco di Silla nell'89 a.C., emerse lungo il camminamento di ronda.
Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico, ricorda che "le indagini archeologiche, coordinate dal Professor Marco Fabbri dell'Università di Tor Vergata, hanno mostrato che dove ora si trova la torre, fino al IV secolo a.C. c'era una porta della città, che fu poi obliterata. E' un dato che apre prospettive stimolanti non solo sull'impianto urbano della Pomepi più antica, ma anche sullo spazio all'esterno delle mura. Sarebbe interessante capire dove questa strada portava e se lungo essa, come era in antico, si trovavano delle tombe di quei periodi".
La città di Pompei si dotò, già dal VI secolo a.C., di una fortificazione rafforzata ed integrata nel corso del tempo fino al I secolo a.C. Questa fortificazione non sempre riuscì a garantire protezione, come avvenne durante l'assedio di Silla che portò alla presa della città e alla riduzione a colonia romana. Proprio in questo tratto di mura, tra Porta Ercolano e Porta Vesuvio, sono visibili i segni dei proiettili lanciati dalle catapulte dell'esercito di Silla. Vennero, in seguito, effettuati numerosi rifacimenti della cortina esterna e, soprattutto, vennero aggiunte al circuito delle fortificazioni una serie di torri di guardia poste ad intervalli più o meno regolari, a cavallo della cortina. Con il consolidarsi dell'autorità di Roma e il venir meno dei pericoli esterni, la funzione difensiva delle fortificazioni andò diminuendo d'importanza e le mura acquisirono un valore monumentale e simbolico, urbanistico, piuttosto che strategico.
Restaurata di recente la Torre di Mercurio fa parte delle fortificazioni che furono irrobustite dal I secolo a.C., che sono anche parzialmente visitabili in questo settore occidentale di Pompei.
In particolare i blocchi delle murature, costituiti da diversi materiali lapidei e tufacei, hanno richiesto importanti interventi di messa in sicurezza e conservativi. In quest'area sono stati inoltre riaperti due saggi di scavo già condotti nel 1927-1929 da Amedeo Maiuri, allo scopo di sondare le fasi più antiche della fortificazione della città ed il suo impianto urbanistico. Particolarmente interessanti sono le tracce dei solchi delle macchine da guerra utilizzate per difesa durante l'attacco di Silla nell'89 a.C., emerse lungo il camminamento di ronda.
Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico, ricorda che "le indagini archeologiche, coordinate dal Professor Marco Fabbri dell'Università di Tor Vergata, hanno mostrato che dove ora si trova la torre, fino al IV secolo a.C. c'era una porta della città, che fu poi obliterata. E' un dato che apre prospettive stimolanti non solo sull'impianto urbano della Pomepi più antica, ma anche sullo spazio all'esterno delle mura. Sarebbe interessante capire dove questa strada portava e se lungo essa, come era in antico, si trovavano delle tombe di quei periodi".
La città di Pompei si dotò, già dal VI secolo a.C., di una fortificazione rafforzata ed integrata nel corso del tempo fino al I secolo a.C. Questa fortificazione non sempre riuscì a garantire protezione, come avvenne durante l'assedio di Silla che portò alla presa della città e alla riduzione a colonia romana. Proprio in questo tratto di mura, tra Porta Ercolano e Porta Vesuvio, sono visibili i segni dei proiettili lanciati dalle catapulte dell'esercito di Silla. Vennero, in seguito, effettuati numerosi rifacimenti della cortina esterna e, soprattutto, vennero aggiunte al circuito delle fortificazioni una serie di torri di guardia poste ad intervalli più o meno regolari, a cavallo della cortina. Con il consolidarsi dell'autorità di Roma e il venir meno dei pericoli esterni, la funzione difensiva delle fortificazioni andò diminuendo d'importanza e le mura acquisirono un valore monumentale e simbolico, urbanistico, piuttosto che strategico.
Fonte:
archeoreporter.com
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