sabato 13 maggio 2023

Egitto, Buddha alla corte dei faraoni

Egitto, la statua di Buddha
rinvenuta nel Mar Rosso
(Foto: mediterraneoantico.it)
Certamente una scoperta inattesa ed incredibile, quella annunciata dalla missione archeologica congiunta polacco-americana. Durante gli scavi nell'antico tempio della città di Berenice, sul Mar Rosso, è stata rinvenuta una statua di Buddha risalente al II secolo a.C.
Gli scavi nella città, fondata nel 275 a.C. da Tolomeo II Filadelfo in onore della madre Berenice I, proseguono dal 1994, sotto la supervisione del Consiglio Supremo delle Antichità Egiziane.
La statua di Buddha permette di far luce sui rapporti tra Egitto ed India, dovuti alla posizione privilegiata che l'Egitto ha mantenuto in età romana: si trovava, infatti, al centro delle rotte commerciali che collegavano Roma alle diverse parti del mondo antico, tra cui, appunto, l'India.
La vocazione commerciale dell'Egitto romano è testimoniata anche dalla presenza di innumerevoli porti lungo il Mar Rosso, oltre a Berenice. Nella città, in particolare, arrivavano navi cariche di prodotti quali pepe, pietre semipreziose, tessuti, avorio e spezie, che poi venivano distribuiti in tutto l'Egitto a mezzo di carovane di cammelli che attraversavano il deserto, oppure via mare fino ad Alessandria e da lì nel resto dell'Impero Romano.
Secondo i primi studi effettuati da Mariusz Gwiazda, responsabile della missione dalla parte polacca, si pensa che la statua, scolpita in pietra, potrebbe provenire dalla zona a sud di Istanbul oppure essere stata scolpita direttamente a Berenice e dedicata al più importante mercante indiano del tempo. E' alta 71 centimetri e raffigura Buddha in piedi mentre tiene parte della sua veste nella mano sinistra, porta un'aureola con raggi di sole rappresentante la sua mente radiosa ed è vicino ad un fiore di loto.
Inoltre è stata rinvenuta, durante i lavori di scavo nei pressi del tempio di Berenice, un'iscrizione in lingua hindi, ovvero in sanscrito, risalente all'imperatore Marco Giulio Severo Filippo, originario dell'attuale Siria e noto come Filippo l'Arabo (244-249 d.C.), e sembra che tale iscrizione non sia della stessa data della statua, la quale ultima è probabilmente molto più antica, in quanto altre iscrizioni nello stesso tempio erano in greco, risalenti agli inizi del I secolo d.C. Sono state invenute anche due monete di II secolo d.C. provenienti dal regno indiano medio di Satavahana.

Fonti:
mediterraneoantico.it
finestresullarte.info


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