domenica 29 ottobre 2023

Grecia, i colori delle sculture del Partenone

Una sezione dei marmi del Partenone, V secolo a.C.
(Foto: markrhiggins, tramite Getty Images)

Le sculture del Partenone, i cosiddetti marmi di Elgin, furono realizzati intorno ai 2500 anni fa al fine di decorare l'esterno del tempio greco. Ora sono custoditi nel British Museum di Londra ed appaiono di colore bianco tenue, grigio e beige.
Un nuovo studio, però, rivela che i colori delle antiche sculture erano molto più vivaci. Si trattava di blu luminosi, bianchi e viola che un tempo ricoprivano le statue raffiguranti divinità e creature mitiche del V secolo a.C. Alcuni colori erano stati utilizzati per rappresentare l'acqua dalla quale erano emerse alcune figure, la pelle di un misterioso serpente marino, lo spazio vuoto e l'etere che faceva da sfondo alle figure umane. Inoltre i colori erano utilizzanti anche per rappresentare intricati motivi figurativi che decoravano le vesti delle divinità.
Per molto tempo gli archeologi hanno pensato che i greci lasciassero intenzionalmente le sculture senza colori. Questo ha portato i restauratori di un tempo a rimuovere le tracce delle passate pitture. Per indagare sul passato delle statue, gli archeologi hanno utilizzato l'imaging luminescente, una tecnica che fa brillare gli elementi chimici presenti nella vernice oramai non presente sulla superficie delle sculture. Questa tecnica ha permesso si scoprire i motivi nascosti che decoravano le superfici delle statue: disegni floreali e rappresentazioni figurative macchiate.
Sono stati individuati principalmente quattro pigmenti: il blu (creato per la prima volta dagli antichi egizi e che fu il colore principale utilizzato da greci e romani), una sfumatura di viola ottenuta da una ricetta sconosciuta (la maggior parte del viola veniva estratta dai crostacei del Mediterraneo antico, ma quello sulle sculture del Partenone non proveniva da questa fonte) e due tipologie di bianco, probabilmente ricavati dal gesso e dal bianco d'osso, un pigmento ottenuto dalla cenere d'ossa.
Probabilmente questi colori erano altrettanto importanti quanto le sculture. Erano quelli che permettevano a queste ultime di rimanere più impressi nella memoria di chi le guardava. I ricercatori hanno individuato anche tracce di colore sul retro delle sculture ed hanno dedotto che queste fossero completamente dipinte prima di essere collocate sul tempio.
Le 17 sculture, un tempo parte di un fregio in marmo lungo 160 metri raffigurante miti greci classici, vennero portate nel Regno Unito nel XIX secolo dopo che vennero trafugate dal Partenone da Thomas Bruce, settimo conte di Elgin ed ambasciatore britanni presso l'Impero Ottomano.

Fonte:
livescience.com


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