domenica 23 marzo 2025

Paesi Bassi, il tesoro di Utrecht

Utrecht, il tesoro di monete d'oro di diversa origine
(Foto: RMO)

Nell'ottobre 2023, due cercatori di metalli iniziarono a setacciare un campo della regione di Bunnik, nella provincia di Utrecht, nei Paesi Bassi.
Sebbene la regione più ampia avesse ospitato una significativa presenza militare come parte della frontiera della Bassa Germania, o limes, il campo in questione era molto lontano da qualsiasi sito noto dell'era romana. Ed era anche decisamente paludoso, quindi inadatto per l'insediamento umano che per l'agricoltura.
Nonostante queste premesse non positive, i cercatori dilettanti hanno scoperto un tesoro di monete che segna una straordinaria prima volta non solo per i Paesi Bassi, ma anche per l'Europa continentale. Il nascondiglio, una volta individuato, ha restituito monete romane in oro e argento unitamente a monete d'oro - conosciute come stateri - provenienti dalla Gran Bretagna. Gli stateri riportano il nome di Cunobelin, sovrano dell'Età del Ferro, e vennero coniati nel luogo in cui aveva stabilito la sua residenza stabile: Camulodunum, oggi conosciuta come Colchester.
Questo tesoro ibrido di monete romane e britanniche ha un unico precedente, quello di Helmingham Hall, nel Suffolk. La datazione delle monete rinvenute rimanda ad un periodo compreso tra il 46 ed il 47 d.C. e portano a pensare ad una stretta connessione con la conquista romana della Britannia sotto l'imperatore Claudio.
Le monete recuperate sono circa 381. Altre 23 monete sono state rinvenute nello strato superficiale del terreno durante i successivi lavori di scavo archeologico. La spiegazione più probabile è che tutte le monete provenissero dallo stesso tesoro, depositato in una piccola fossa in un'area remota altrimenti priva di caratteristiche o reperti archeologici. 
Il tesoro è costituito da 288 monete d'argento, 72 aurei d'oro e 44 stateri d'oro britannici. Al momento della loro deposizione, il valore totale di queste monete sarebbe stato quasi 11 volte la paga annuale di un legionario, una somma notevole. Le monete furono coniate in un ampio arco di tempo, con la monetazione d'argento dominata da emissioni del periodo repubblicano, la più antica risalente al 200 a.C. Una sola moneta coniata sotto Giuba I, re di Numidia dal 60 al 46 a.C. Gli aurei risalgono fino all'imperatore Augusto (27 a.C. - 14 d.C.) e includono esempi coniati sotto Tiberio (14-38 d.C.) e Claudio (41-54 d.C.), ma non del predecessore di quest'ultimo, Caligola (38-41 d.C.).
Sebbene gli stateri britannici nominino solo Cunobelin, sovrano dei Catuvellauni dal 5 d.C. al 40 d.C. circa, si ritiene che quattro delle monete siano state emesse postume e rechino simboli che fanno riferimento ai suoi figli.
"L'importanza della regione del Basso Reno per l'invasione romana della Britannia è una scoperta relativamente recente. - Ha affermato Jasper de Bruin, curatore della collezione romana al Rijksmuseum van Oudheden di Leida. - Questa scoperta è emersa solo negli ultimi 25 anni. Era da tempo noto che un numero cospicuo di monete emesse sotto Caligola era stato trovato in molti dei forti romani della zona, anche se si pensava generalmente che queste basi fossero fondazioni successive. Sappiamo che nel 41, dopo l'assassinio di Caligola, le sue monete furono ritirate dalla circolazione. (...) Venti anni fa, il piccolo forte romano di Alphen aan den Rijn è stato scavato ed ha fornito date dendrocronologiche del 40-41 d.C., dimostrando che il legno proveniva da alberi abbattuti sotto Caligola. Abbiamo anche una data dendrocronologica dalla fortezza legionaria di Valkenburg, che suggerisce che sia stata costruita nel 40 d.C., il che si adatta al suo nome romano, Praetorium Agrippinae, apparentemente in riferimento alla madre di Caligola."
Il nome di Caligola venne cancellato - damnatio memoriae - dopo la sua morte e le monete coniate sotto il suo regno furono dotate di un nuovo contrassegno che abbreviava il titolo ufficiale del nuovo imperatore Claudio. La presenza di molte monete di questo genere nel Basso Reno indica, secondo i ricercatori, la presenza di soldati romani durante questo periodo di transizione.

Fonte:
world-archaeology.com

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