domenica 23 marzo 2025

Torino, trovati quattro frammenti del papiro di Senemnetjer

Torino, frammento del papiro di Senemnetjer
(Foto: archeomedia.net)

Nel corso del riordino e studio dei materiali egizi conservati presso il Castello del Buonconsiglio, l'archeologa Annamaria Azzolini e l'egittologa Barbara Gilli hanno identificato quattro nuovi frammenti del papiro di Senemnetjer, un documento di straordinaria importanza storia. Fino ad oggi erano noti solo due frammenti: uno conservato al Museo archeologico di Firenze, l'altro andato disperso ma documentato nei disegni dell'egittologo Karl Richard Lepsius.
Il papiro, databile al regno di Hatshepsut/Thutmosis III (1479-1425 a.C) e proveniente da Saqqara, fu realizzato per il dignitario Senemnetjer "giusto di voce", ammiraglio di flotta e capo dei rematori del tempio di Ptah a Menfi.
Il nome di Senemnetjer è piuttosto raro ed è stato rinvenuto anche su coni funerari di provenienza e datazione incerte. Gli studiosi hanno ipotizzato che potesse trattarsi dello stesso Senemnetjer del papiro: tuttavia il proprietario dei due coni porta il titolo di "Coppiere del re".
I frammenti sono parti di uno dei primi esemplari conosciuti del "Libro dei Morti", in antico egiziano "Formule per uscire al giorno", una raccolta di testi magico-funerari destinata a guidare il defunto nel suo viaggio nell'aldilà. L'uso di depositare rotoli del Libro dei Morti nelle tombe si affermò a partire dalla XVIII Dinastia (1539-1292 a.C.) a Tebe, dove nacque questa tradizione, caratterizzata da testi geroglifici disposti in colonne e arricchiti da vignette. Tale pratica rimase in uso fino all'epoca tolemaica-romana.
Tuttavia, mentre la maggior parte dei papiri coevi al documento di Senemnetjer proviene da Tebe, gli esemplari menfiti sono estremamente rari, e solo pochi al mondo mostrano la struttura testuale su due registri, una caratteristica attestata unicamente a Saqqara.
Tra i pochi manoscritti con questa singolare variante, solo due risultano completi: il papiro della nutrice reale Bakai, conservato presso il Museo Nazionale di Varsavia e il celebre papiro di Nebseni, custodito al British Museum di Londra.
La collezione egizia del Castello del Buonconsiglio risale all'Ottocento e fu donata da Taddeo de Tonelli, ufficiale dell'Impero austro-ungarico e appassionato di antichità egizie. Nel 1921 i reperti furono trasferiti dalla sede municipale al museo per una migliore conservazione.
L'acquisizione di esemplari tanto rari da parte di Tonelli è legata alla sua permanenza in Toscana tra il 1821 e il 1827, periodo in cui numerosi reperti egizi giungevano al porto di Livorno. Nel 1822, una seconda spedizione di manufatti, organizzata dal cancelliere consolare d'Austria in Egitto, Giuseppe Nizzoli, portò diversi reperti nelle Gallerie Reali di Firenze, grazie alla mediazione di Michele Arcangelo Migliarini, allora direttore delle collezioni fiorentine.
Data la stretta collaborazione tra Tonelli e Migliarini, si ipotizza che l'ufficiale abbia acquisito parti del papiro di Senemnetjer proprio attraverso questa seconda spedizione. A conferma di questo, alcuni oggetti della collezione trentina trovano una corrispondenza diretta con quelli conservati a Firenze.

Fonti:
archeomedia.net
mediterraneoantico.it

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