Mozia, la statua femminile emersa dagli scavi (Foto: ilgiornaledellarte.com) |
Sull'isola di Mozia è stata scoperta una statua in marmo risalente al V secolo a.C. La statua è emersa nell'area K, cosiddetta "Ceramico", una delle più grandi officine ceramiche puniche del Mediterraneo centrale. Lo scavo è stato condotto dall'Università di Palermo in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani.
La statua misura 72 centimetri di altezza, compreso il basamento, e rappresenta una figura femminile in movimento avvolta in un chitone ed un himation, abbigliamento femminile della tradizione greca. La parte superiore è mancante ma sono ben visibili i fori dei tenoni metallici che indicano una realizzazione in più blocchi.
La statua è stata rinvenuta lungo il bordo di una vasca deputata alla lavorazione dell'argilla. La posizione in cui si trovava porta a credere che vi sia stata deposta intenzionalmente. Probabilmente può essere collegabile all'assedio di Mozia portato dal tiranno Dioniso di Siracusa nel 397 a.C. La statua mostra le caratteristiche tipiche della scultura greca tardo-arcaica. Il suo ritrovamento all'interno di una bottega punica è il segno tangibile del dialogo culturale tra le due civiltà, quella punica e quella greca.
La nuova scoperta rilancia Mozia quale sito chiave per comprendere la complessità culturale del Mediterraneo antico. Il suo è, dunque, un valore sia artistico che storico, una rara testimonianza di arte greca in un insediamento punico, che apre nuove prospettive sulle dinamiche culturali, economiche e politiche della Sicilia del V secolo a.C.
La statua misura 72 centimetri di altezza, compreso il basamento, e rappresenta una figura femminile in movimento avvolta in un chitone ed un himation, abbigliamento femminile della tradizione greca. La parte superiore è mancante ma sono ben visibili i fori dei tenoni metallici che indicano una realizzazione in più blocchi.
La statua è stata rinvenuta lungo il bordo di una vasca deputata alla lavorazione dell'argilla. La posizione in cui si trovava porta a credere che vi sia stata deposta intenzionalmente. Probabilmente può essere collegabile all'assedio di Mozia portato dal tiranno Dioniso di Siracusa nel 397 a.C. La statua mostra le caratteristiche tipiche della scultura greca tardo-arcaica. Il suo ritrovamento all'interno di una bottega punica è il segno tangibile del dialogo culturale tra le due civiltà, quella punica e quella greca.
La nuova scoperta rilancia Mozia quale sito chiave per comprendere la complessità culturale del Mediterraneo antico. Il suo è, dunque, un valore sia artistico che storico, una rara testimonianza di arte greca in un insediamento punico, che apre nuove prospettive sulle dinamiche culturali, economiche e politiche della Sicilia del V secolo a.C.
Fonti:
finestresullarte.com
palermotoday.it
finestresullarte.com
palermotoday.it
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