mercoledì 30 novembre 2011

Il cuoio di Tutankhamn

Sono state scoperte le bardature di cuoio, ben conservate, di un antico carro egizio. Si trovavano in un deposito del Museo Egizio del Cairo. Con le bardature sono stati ritrovati, intatti, dei guanti ed un arco. Gli antichi Egizi usavano carri con uno o due piloti e trainati da due cavalli, per la guerra e la caccia, ma anche per le processioni rituali. I carri comparivano spesso nell'arte egizia e sono sopravvissuti alcuni resti lignei degli stessi, tra cui i resti di sei carri smantellati ritrovati nella tomba del faraone Tutankhamon, risalenti a 3.300 anni fa.
Malgrado questo i ricercatori non sapevano molto degli ornamenti di cuoio e dei finimenti utilizzati per questo genere di carri, dal momento che il cuoio si decompone con molta facilità, soprattutto in presenza dell'umidità.
Nel 2008 André Veldmeijer, un Belga specializzatosi nello studio del cuoio antico, vide, su un vecchio libro del 1950, una fotografia in bianco e nero che mostrava alcuni ornamenti pertinenti un antico carro. Il curatore del Museo Egizio del Cairo, Ibrahim el Gawad non ne sapeva niente, ma pochi mesi dopo proprio el Gawad si imbatté per caso in quegli ornamenti, che giacevano dimenticati in una serie di cassetti in una stanza sul retro del museo.
Gli ornamenti sono conservati per il 90-95% e comprendono un rivestimento in pelle che, probabilmente, copriva il carro di legno, imbracature, guanti ed un arco con faretra. Sono ancora visibili segni di usura e i dettagli delle cuciture, nonchè il disegno in colore rosso, verde e bianco.
Ora Veldmeijer sta lavorando con l'egittologa Salima Ikram per conservare, catalogare e studiare i reperti nell'ambito del Progetto "Carro" del Museo Egizio. Veldmeijer cercherà di capire che tipo di cuoio è stato utilizzato ma anche il metodo di cucitura e come il cuoio è stato tagliato e assemblato. Resta ancora un mistero da svelare, vale a dire la provenienza di questi ornamenti. Alcuni studiosi affermano che siano stati acquistati da un commerciante di antichità greco, tale Georges Tano, nel 1932, ma non si sa dove siano stati trovati. Probabilmente, dal momento che sono sopravvissuti in così buone condizioni, provengono da una sepoltura che, stando allo stile ed ai colori, doveva essere dell'epoca di Tutankhamon.

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