domenica 6 novembre 2011

Le sorprese del porto di Ostia

I resti scoperti alla foce del Tevere (foto Ippoliti)
Emergono altri particolari in merito al lugo dove è stata ritrovata una seconda nave romana, l'antico porto di Ostia. L'antico porto di Roma si sta rivelando un vero cantiere di tesori archeologici. Il porto di Ostia, che custodiva le due navi ritrovate recentemente, va mano a mano emergendo dalle sabbie di un terreno agricolo davanti a Tor Boacciana, proprio vicino alla foce del Tevere. Si tratta dell'antico porto della città fondata da Anco Marzio, al quale gli archeologi stavano lavorando dalla primavera scorsa.
Gli studiosi sono ottimisti e galvanizzati dalle scoperte finora fatte: "Siamo di fronte ad un evento di considerevole valore che va ulteriormente approfondito e indagato. - Dichiara Angelo Pellegrini, direttore degli Scavi di Ostia. - Il molo, risalente al II-III secolo d.C., ha dimensioni ragguardevoli a dimostrazione che si trattava di una struttura imponente, fronteggiava il mare e molto probabilmente è stato attivo sino al IV secolo d.C., quando ha subito un crollo".
L'area di scavo copre una superficie di 500 mq circa, piena di reperti archeologici. Il molo è stato realizzato in pozzolana, calce idraulica e materiale lapideo. E' largo 5 metri, il basamento presenta delle fessure che venivano utilizzate per contenere la forza d'urto del male. Non si è certi dell'esistenza di un canale che scorresse dietro il molo. Sono state trovate delle tavolette di legno nell'interrato, nel fossato a ridosso dell'approdo.
Al centro dello scavo è stata ritrovata una struttura muraria dal piede ampio con annesso arco in mattoni crollato, della quale gli archeologi non sanno ancora spiegarsi la natura e la funzione. Potrebbe essere un faro, di cui si conosceva la presenza presso la foce del fiume. Le tecniche murarie fanno pensare che questa struttura sia collassata durante il terremoto di Roma raccontato da San Girolamo e avvento tra il 370 e il 380 d.C..
Agli scavi partecipa anche un'esperta di biodeterioramento dei Beni Culturali, la professoressa Marilena Leis dell'Università di Ferrara. Qui, infatti, sono stati ritrovati, per la prima volta al mondo, mitili e ostriche aderenti alle strutture murarie. Le fonti riferiscono di un porto fluviale ad Ostia, dove si procedeva allo scarico delle merci destinate, in seguito, a risalire il Tevere.

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