venerdì 23 marzo 2012

Ritornano a "vivere" gli antichi Ercolanesi

La Marina di Ercolano con, in basso, i fornici
Sono stati "clonati" 150 dei 300 scheletri ritrovati nei fornici della marina dell'antica Ercolano. Gli Ercolanesi tentarono, invano, di sfuggire all'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.. I loro resti furono scoperti nel 1980. In totale sono stati riprodotti i gruppi di scheletri ritrovati sotto le arcate che servivano da ricoveri per barche e magazzini.
I primi scavi degli arconi sottostanti le Terme di Ercolano e l'area sacra dedicata a Venere iniziarono il 2 luglio 1981, con la liberazione dal fango consolidato dell'arcone III.
Responsabile della clonazione degli antichi Ercolanesi è stato l'archeologo Mario Pagano, attuale responsabile della Soprintendenza archeologica dell'Umbria. I gruppi di individui sono stati ricostruiti servendosi di particolari materiali. Secondo alcune indiscrezioni trapelate dalla Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei, nella prossima XIV settimana della Cultura (dal 14 al 20 aprile 2012), gli individui clonati dovrebbero essere visibili nei loro ambienti originari.

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