In Perù è stata scoperta una miniera di cinabro, utilizzato dai componenti della cultura Moche per dipingere tatuaggi sulla pelle, circa 1600 anni fa. Ad effettuare la scoperta, una squadra di archeologi guidata dal Dottor Franco Regulo.
Già nel 2006 il Dottor Regulo e la sua squadra scoprì, presso il sito di El Brujo, sempre in Perù, la sepoltura di una giovane madre morta intorno al 400 d.C., avvolta in 26 strati di tessuto fine e fiancheggiata da lance a dimostrazione del potere che deteneva in vita. Dai vasi che vennero ritrovati nella tomba, si ritiene che la donna fosse morta di parto. Oltre ad essere riccamente abbigliata ed avere preziosi anelli al naso, la pelle della giovane donna era delicatamente tatuata con figure di pesci e serpenti.
Il Dottor Franco riteneva che questi tatuaggi fossero stati fatti con il cinabro trasportato da miniere che si sapeva esistere più a sud, sugli altipiani andini di Huancavelica. Ma la scoperta appena effettuata nei pressi di Trujillo lo ha portato a credere che il solfuro di cinabro e il solfuro di mercurio siano stati ottenuti a livello locale. La miniera ritrovata contiene cristalli di malachite, minerali di mercurio e solfuro di mercurio ed è accessibile dal versante occidentale del Cerro Portachuelo, all'interno dell'area protetta di Cerro Campana, una collina fuori Trujillo, considerata sacra per la cultura Moche. L'ingresso della miniera presenta uno spazio di circa 7 metri di ampiezza che precede il tunnel che si immette nella montagna. Qui gli archeologi hanno rinvenuto cocci e frammenti di ossa che indicano chiaramente che la miniera era sfruttata dai Moche. Il luogo non è stato, però, mai esplorato a causa della presenza di gas nocivi.
Già nel 2006 il Dottor Regulo e la sua squadra scoprì, presso il sito di El Brujo, sempre in Perù, la sepoltura di una giovane madre morta intorno al 400 d.C., avvolta in 26 strati di tessuto fine e fiancheggiata da lance a dimostrazione del potere che deteneva in vita. Dai vasi che vennero ritrovati nella tomba, si ritiene che la donna fosse morta di parto. Oltre ad essere riccamente abbigliata ed avere preziosi anelli al naso, la pelle della giovane donna era delicatamente tatuata con figure di pesci e serpenti.
Il Dottor Franco riteneva che questi tatuaggi fossero stati fatti con il cinabro trasportato da miniere che si sapeva esistere più a sud, sugli altipiani andini di Huancavelica. Ma la scoperta appena effettuata nei pressi di Trujillo lo ha portato a credere che il solfuro di cinabro e il solfuro di mercurio siano stati ottenuti a livello locale. La miniera ritrovata contiene cristalli di malachite, minerali di mercurio e solfuro di mercurio ed è accessibile dal versante occidentale del Cerro Portachuelo, all'interno dell'area protetta di Cerro Campana, una collina fuori Trujillo, considerata sacra per la cultura Moche. L'ingresso della miniera presenta uno spazio di circa 7 metri di ampiezza che precede il tunnel che si immette nella montagna. Qui gli archeologi hanno rinvenuto cocci e frammenti di ossa che indicano chiaramente che la miniera era sfruttata dai Moche. Il luogo non è stato, però, mai esplorato a causa della presenza di gas nocivi.
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