mercoledì 11 luglio 2012

Ritrovato il tempio più antico di Selinunte

La statuetta di Demetra
ritrovata nel pavimento
di V secolo a.C.
Durante gli scavi attualmente in corso nell'area archeologica di Selinunte, in provincia di Trapani, sono emersi i resti di un tempio arcaico, il più antico della città. Il tempio è riemerso sotto il pavimento di un altro tempio, il tempio R.
Nei mesi scorsi erano stati individuati parte del muro e del pavimento, ora sono tornati alla luce due fori di palo molto grandi, forse i resti del colonnato centrale. Accanto a questi fori è stata ritrovata della ceramica databile al 650-625 a.C. ed un vaso dalla forma allungata, un lekythos, con animali che pascolano.
La campagna di scavo è compiuta nell'ambito della convenzione tra il Dipartimento dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, il Parco Archeologico di Selinunte e l'Institute of Fine Arts della New York University. L'equipe è diretta dal professor Clemente Marconi. Le ricerche si sono concentrate sul tempio R ed hanno confermato quanto era stato ipotizzato in passato in base alle indagini esterne dell'edificio. Verso il 300 a.C., in età ellenistica, l'interno del tempio R è stato colmato con un riempimento di tegole, terra e anfore da trasporto che ha sigillato i livelli arcaici e classici del tempio stesso. Questo ha permesso di ritrovare, in perfetto stato di conservazione, il pavimento di V secolo a.C. che reca tracce chiarissime di incendio e devastazione, sul quale sono state ritrovate punte di freccia che si riferiscono alla conquista cartaginese di Selinunte (409 a.C.). La lekythos ritrovata, a fondo bianco, risalente al 480 a.C. circa, è confrontabile con opere simili attribuite al pittore Douris.
L'area del tempio R vista dall'alto
Il piano pavimentale di età arcaica comprendeva, incastrata nel pavimento della cella, una statuetta in terracotta della divinità alla quale era stato dedicato il tempio, forse Demetra, databile al 570 a.C. circa. Vicino ai muri est e sud dell'edificio, all'interno della cella, vi erano numerose offerte votive, soprattutto vasi con funzione rituale, ceramica di importazione, armi in ferro e in bronzo, braccialetti, vaghi di collana, un pendente a forma di torello di produzione egizia o fenicia.
Tra le offerte votive spicca un flauto in osso, conservato piuttosto bene per due terzi della sua lunghezza originaria, deposto nel 570 a.C. con un piccolo vaso corinzio. La dedica inscritta sul flauto allude a spettacoli musicali e danze legate al culto di Demetra, raffigurate su una serie di vasi corinzi dedicati nell'area del tempio R.
Una delle punte di freccia cartaginese ritrovate
sul pavimento di V secolo a.C. del tempio R

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