Il cervello di Heslington |
E' stato scoperto un cervello perfettamente conservato all'interno di un cranio umano di più di 2500 anni fa. La scoperta risale allo scorso anno, nel sito archeologico di Heslington, nello Yorkshire, in Gran Bretagna. Il sito, 2500 anni fa, ospitava un insediamento permanente che ha restituito numerosi artefatti e testimonianze, tra le quali anche crani umani che si suppone siano quanto rimane di sacrifici umani o omicidi rituali.
Il cervello di Heslington è il più antico cervello conservato che si conosca in Europa. Probabilmente il meglio conservato al mondo. Il cranio dell'individuo a cui apparteneva, conteneva porzioni del cervello ancora ben riconoscibili per forma e struttura. Il cranio, secondo gli antropologi, apparteneva ad un uomo adulto di circa 30 anni di età ed è stato ritrovato separato dal corpo, accanto ad un cranio di cervo. Le cause della morte dell'individuo sono ancora da stabilire, ma i danni che sono stati rilevati alle vertebre del collo lasciano pensare che il decesso sia sopravvenuto in seguito a impiccagione o decapitazione.
La buona conservazione del cervello è dovuta al fatto che la testa mozzata è stata posta, quasi immediatamente, in una fossa piena d'acqua e priva di ossigeno. Il cervello, malgrado tutto, si è ridotto di circa il 20 per cento rispetto alle sue dimensioni originali.
L'analisi forense successiva alla scoperta ha accertato che l'uomo morì per impiccagione e che successivamente venne decapitato con una lama corta molto tagliente, con modalità estremamente precise.
Il cervello di Heslington è il più antico cervello conservato che si conosca in Europa. Probabilmente il meglio conservato al mondo. Il cranio dell'individuo a cui apparteneva, conteneva porzioni del cervello ancora ben riconoscibili per forma e struttura. Il cranio, secondo gli antropologi, apparteneva ad un uomo adulto di circa 30 anni di età ed è stato ritrovato separato dal corpo, accanto ad un cranio di cervo. Le cause della morte dell'individuo sono ancora da stabilire, ma i danni che sono stati rilevati alle vertebre del collo lasciano pensare che il decesso sia sopravvenuto in seguito a impiccagione o decapitazione.
La buona conservazione del cervello è dovuta al fatto che la testa mozzata è stata posta, quasi immediatamente, in una fossa piena d'acqua e priva di ossigeno. Il cervello, malgrado tutto, si è ridotto di circa il 20 per cento rispetto alle sue dimensioni originali.
L'analisi forense successiva alla scoperta ha accertato che l'uomo morì per impiccagione e che successivamente venne decapitato con una lama corta molto tagliente, con modalità estremamente precise.
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