Gli scavi sotto la città di Orvieto |
Le prime piramidi etrusche sono state localizzate sotto una cantina nella città di Orvieto. Le strutture sotterranee sono scolpite nella roccia dell'altopiano di tufo su cui sorge la città, erano completamente piene ed erano visibili solo nell'estremità apicale.
Le piramidi sono state individuate grazie ad una serie di antiche scale scavate nella parete, chiaramente di costruzione etrusca. Lo scavo sta attualmente impegnando il dottor David B. George del Dipartimento di Studi Classici alla Saint Anselm University e il dottor Claudio Bizzarri del Parco Archeologico Orvietano. Gli archeologi hanno osservato che le pareti della grotta erano state rastremate fino a far assumere loro un'inclinazione piramidale. Una serie di gallerie, sempre di costruzione etrusca, inoltre, scorre sotto la cantina e ha fatto pensare alla possibilità di altre scoperte.
Gli archeologi hanno raggiunto il livello di un pavimento medioevale sotto il quale hanno trovato uno strato di riempimento che conteneva vari manufatti in ceramica attica a figure rosse, risalenti al VI-V secolo a.C., nonché ceramica etrusca con iscrizioni e vari altri oggetti che risalivano al 1000 a.C.. Le scale scolpite nella pietra proseguono oltre questo livello (10 metri di profondità). Qui è stata ritrovato un tunnel ed un'altra struttura piramidale risalente al V secolo a.C. che non fa altro che aggiungere mistero a mistero.
Il dottor Bizzarri sostiene che ci siano almeno cinque piramidi etrusche nascoste nel sottosuolo orvietano, tre delle quali devono ancora essere scavate. Per quanto riguarda la loro funzione, gli studiosi ritengono che queste strutture fossero legate ad una qualche funzione religiosa oppure ad una qualche forma di sepoltura. La soluzione, forse, è nascosta nel fondo dello scavo.
Le piramidi sono state individuate grazie ad una serie di antiche scale scavate nella parete, chiaramente di costruzione etrusca. Lo scavo sta attualmente impegnando il dottor David B. George del Dipartimento di Studi Classici alla Saint Anselm University e il dottor Claudio Bizzarri del Parco Archeologico Orvietano. Gli archeologi hanno osservato che le pareti della grotta erano state rastremate fino a far assumere loro un'inclinazione piramidale. Una serie di gallerie, sempre di costruzione etrusca, inoltre, scorre sotto la cantina e ha fatto pensare alla possibilità di altre scoperte.
Gli archeologi hanno raggiunto il livello di un pavimento medioevale sotto il quale hanno trovato uno strato di riempimento che conteneva vari manufatti in ceramica attica a figure rosse, risalenti al VI-V secolo a.C., nonché ceramica etrusca con iscrizioni e vari altri oggetti che risalivano al 1000 a.C.. Le scale scolpite nella pietra proseguono oltre questo livello (10 metri di profondità). Qui è stata ritrovato un tunnel ed un'altra struttura piramidale risalente al V secolo a.C. che non fa altro che aggiungere mistero a mistero.
Il dottor Bizzarri sostiene che ci siano almeno cinque piramidi etrusche nascoste nel sottosuolo orvietano, tre delle quali devono ancora essere scavate. Per quanto riguarda la loro funzione, gli studiosi ritengono che queste strutture fossero legate ad una qualche funzione religiosa oppure ad una qualche forma di sepoltura. La soluzione, forse, è nascosta nel fondo dello scavo.
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