La statuetta di Cal Sadurnì |
Nel corso di uno scavo nella grotta di Can Sadurnì, l'Università di Barcellona (Studi e Ricerche della Preistoria) ha ritrovato il busto di una figurina umana in ceramica, con un braccio completo e la parte iniziale dell'altro. Si tratterebbe della statuetta preistorica più antica mai ritrovata finora in Catalogna, è stata datata a 6500 anni fa.
L'importanza del reperto sta nell'essere indicatore del punto di incontro di diverse comunità del Neolitico. La statuetta non è il primo reperto ritrovato nella grotta, dove gli studiosi stanno lavorando da ben 34 anni e dove è stata ritrovata la più antica testimonianza della produzione e del consumo della birra.
Cal Sadurnì potrebbe aver ospitato delle feste in cui sono stati consumati prodotti rari e dove si sono svolti antichi rituali di natura simbolica che hanno costituito un punto di unione tra le diverse comunità neolitiche. La figurina conserva solo il busto, il collo e il braccio destro. Raffigura chiaramente un essere umano, probabilmente di sesso maschile. Il frammento conservato è alto 8 centimetri e si pensa che la figura potesse essere complessivamente alta 16 o 18 centimetri.
Alla luce radente, la statuetta presenta due linee incise che sembrano voler rappresentare degli indumenti. Queste statuette, infatti, erano abbigliate come gli esseri umani e generalmente non recavano distinzioni sessuali, al punto che l'unico modo per determinarne l'appartenenza ad un sesso piuttosto che ad un altro è la presenza di seni. Proprio l'assenza di seni nella figurina ritrovata in Spagna fa pensare ad una statuetta maschile. Se confermata in via definitiva questa ipotesi, sarebbe una vera novità per la penisola Iberica, perché fino ad oggi più dell'80 per cento di simili rappresentazione, nel Mediterraneo europeo, si riferiscono a figure femminili.
Gli archeologi pensano che la statuetta che hanno ritrovato fosse stata fabbricata per essere portata al collo al pari di un ciondolo, oppure per essere collocata, appesa, all'interno della grotta in cui è stata ritrovata. Probabilmente la testa non si è conservata perché doveva essere mobile, intercambiabile, e veniva inserita nel collo, che si è conservato per intero. Del resto alcuni esempi di teste mobili, in terracotta o ceramica, sono stati ritrovati nei Balcani e nelle culture del Mediterraneo occidentale. Talvolta queste teste, piuttosto che in ceramica, erano forgiate in legno e questo spiega perché non ne siano state trovate molte.
Gli studiosi, esaminando il reperto, hanno dedotto che le braccia della statuetta erano tese in avanti in atteggiamento di offerta e che, probabilmente, le gambe erano piegate.
L'importanza del reperto sta nell'essere indicatore del punto di incontro di diverse comunità del Neolitico. La statuetta non è il primo reperto ritrovato nella grotta, dove gli studiosi stanno lavorando da ben 34 anni e dove è stata ritrovata la più antica testimonianza della produzione e del consumo della birra.
Cal Sadurnì potrebbe aver ospitato delle feste in cui sono stati consumati prodotti rari e dove si sono svolti antichi rituali di natura simbolica che hanno costituito un punto di unione tra le diverse comunità neolitiche. La figurina conserva solo il busto, il collo e il braccio destro. Raffigura chiaramente un essere umano, probabilmente di sesso maschile. Il frammento conservato è alto 8 centimetri e si pensa che la figura potesse essere complessivamente alta 16 o 18 centimetri.
Alla luce radente, la statuetta presenta due linee incise che sembrano voler rappresentare degli indumenti. Queste statuette, infatti, erano abbigliate come gli esseri umani e generalmente non recavano distinzioni sessuali, al punto che l'unico modo per determinarne l'appartenenza ad un sesso piuttosto che ad un altro è la presenza di seni. Proprio l'assenza di seni nella figurina ritrovata in Spagna fa pensare ad una statuetta maschile. Se confermata in via definitiva questa ipotesi, sarebbe una vera novità per la penisola Iberica, perché fino ad oggi più dell'80 per cento di simili rappresentazione, nel Mediterraneo europeo, si riferiscono a figure femminili.
Gli archeologi pensano che la statuetta che hanno ritrovato fosse stata fabbricata per essere portata al collo al pari di un ciondolo, oppure per essere collocata, appesa, all'interno della grotta in cui è stata ritrovata. Probabilmente la testa non si è conservata perché doveva essere mobile, intercambiabile, e veniva inserita nel collo, che si è conservato per intero. Del resto alcuni esempi di teste mobili, in terracotta o ceramica, sono stati ritrovati nei Balcani e nelle culture del Mediterraneo occidentale. Talvolta queste teste, piuttosto che in ceramica, erano forgiate in legno e questo spiega perché non ne siano state trovate molte.
Gli studiosi, esaminando il reperto, hanno dedotto che le braccia della statuetta erano tese in avanti in atteggiamento di offerta e che, probabilmente, le gambe erano piegate.
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