giovedì 11 ottobre 2012

Elaiussa Sebaste riemerge

Battistero di Elaiussa Sebaste
Due antichi relitti romani, completi del carico, sono stati scoperti dagli archeologi italiani al largo delle coste turche, nei pressi della città romana di Elaiussa Sebaste. Le navi risalgono all'età imperiale una e al VI secolo d.C. l'altra. Trasportavano anfore e marmo.
La spedizione archeologica è guidata dall'archeologa italiana Eugenia Equini Schneider. Elaiussa, che significa "oliva", fu fondata nel II secolo a.C. su una piccola isola collegata alla terraferma da uno stretto istmo di terra che si protende nel mar Mediterraneo. La professoressa Schneider guida gli scavi sin dal 1995.
Le indagini archeologiche italiane hanno permesso di individuare diversi importanti monumenti della città, come, ad esempio, il teatro di II secolo d.C., ricavato dalle pendici di una collina, sulla quale, precedentemente, sorgeva una villa con pavimenti musivi e terme annesse. Si è stimato che il teatro poteva ospitare fino a 2300 spettatori. L'orchestra semicircolare era, un tempo, pavimentata con lastre di marmo. Purtroppo il teatro, sottoposto ad un sistematico spoglio, ha perso gran parte degli elementi architettonici che lo rivestivano.
Gli archeologi hanno anche potuto studiare meglio i monumenti dell'agorà, di età romana imperiale, e dell'imponente basilica che, nel V-VI secolo d.C. ne occupò lo spazio interno. L'agorà era circondata, sui quattro lati, da un portico colonnato del quale si conservano diversi elementi architettonici. Al centro dello spazio aperto si trovava un edificio a pianta circolare (tholos), il pavimento era ricoperto di lastre di calcare. La chiesa che, in epoca bizantina, occupò lo spazio interno dell'agorà presenta due absidi contrapposte ed è decorata da pavimenti in opus sectile a motivi geometrici. A nord dell'abside orientale è stato trovato il battistero con vasca battesimale a pianta cruciforme.
Nel pavimento della chiesa sono state trovate diverse sepolture, alcune delle quali dotate di epigrafe funeraria incisa sulla lastra di chiusura. In una di queste si commemora una donna morta di parto, i cui resti, compreso il ricco corredo di bracciali e fibule in bronzo d'oro, sono stati recuperati e sono allo studio degli scienziati.
Rara moneta greca da Elaiussa Sebaste
Sono emersi anche i resti di un impianto termale, costruito nel I secolo d.C. e in uso, attraverso varie ristrutturazioni, sino al III secolo. Si tratta di un complesso di modeste proporzioni, con tredici ambienti. Gli archeologi hanno trovato tracce di crollo negli strati inferiori dell'edificio, crollo probabilmente dovuto ad un terremoto. Complessivamente le terme sono in buono stato di conservazione, soprattutto per quanto riguarda alcuni tratti del sistema ad ipocausto per il riscaldamento. I pavimenti avevano mosaici geometrici in bianco e nero o policromi. Alcuni ambienti delle terme, durante il VI-VII secolo d.C., furono utilizzati per impiantarvi attività artigianali, quali una mola in calcare ed un frantoio, del quale sono stati trovati i resti delle macine in pietra lavica.
La città è circondata da diverse necropoli, che si svilupparono con la crescita stessa di Elaiussa Sebaste. La necropoli si limitò, inizialmente, al settore adiacente all'abitato per poi svilupparsi lungo la strada di collegamento tra Elaiussa Sebaste e Kanytellis. Al centro la necropoli ospita tombe monumentali a tempio, del II-III secolo d.C., alcune ben conservate. A queste si affiancano sepolture a casa, con unica cella e pianta quasi quadrata. Vi sono, poi, le sepolture più modeste che trovano posto tra le prime due forme di tombe.

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