giovedì 4 ottobre 2012

Zominthos, la città dimenticata

Officina ceramica di Zominthos
Un fortunato quanto casuale incontro, nel 1982, tra un noto archeologo greco, Yannis Sakellarakis, ed un pastore di Creta ha portato ad una scoperta archeologica molto importante: Zominthos, un insediamento minoico nella omonima pianura, a 1.187 metri sul livello del mare.
L'insediamento si trova ai piedi della montagna più alta di Creta, il monte Psiloritis, otto chilometri dal villaggio di Anogia, lungo la strada che da Cnosso conduceva a Ideon Andron, la grotta dove, secondo la mitologia greca, nacque Zeus.
Il pastore ha invitato l'archeologo a visitare la zona di Zominthos. Sakellarakis sospettava di poter trovare qualcosa di molto interessante in quella zona ed infatti si trovò di fronte ad un insediamento di epoca minoica nascosto nel folto della vegetazione. Nel 1983 Sakellerakis e la collega, nonché consorte, Efi Sapouna Sakelleraki hanno iniziato gli scavi, che sono durati fino al 1990. Ripresi questi ultimi nel 2004, sono tuttora in corso.
Una stanza scavata a Zominthos
Negli ultimi anni sono riemersi i resti di un edificio imponente e lussuoso, datato a 3500 anni fa. L'edificio era a due piani ed aveva circa 80 camere, tra cui laboratori e magazzini, su una superficie di 1.360 metri quadrati.  Si tratta della più grande residenza estiva dell'epoca minoica finora ritrovata. Non era una casa stagionale per pastori, ma piuttosto una residenza di lusso per i capi politici locali, un grande centro amministrativo, costruito con pietre allungate e con pareti dipinte in colori diversi.
Gli archeologi ritengono che l'edificio sia andato distrutto in seguito a un violento terremoto. Finora sono stati evidenziati tre periodo temporali di vita del palazzo: il momento della costruzione, nel 1900 a.C., un secondo periodo nel 1600 a.C. e nel culmine della prosperità, quando l'edificio fu distrutto, nel 1400 a.C.. Tra i reperti ritrovati a Zominthos vi sono sigilli con scorpioni o uccelli ed oggetti in rame e avorio. Sono state ritrovate anche due statue, tra le più belle dell'epoca minoica.
Gli archeologi ritengono che l'antica città fosse anche un importante luogo di culto, dal momento che, tra gli oggetti riemersi dallo scavo vi sono un cilindro metallico con serpenti, pertinente, forse, lo scettro di un sacerdote ed una tazza di rame.

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