sabato 16 febbraio 2013

Sepolture greco-romane ad Alessandria d'Egitto

Le sepolture greco-romane scoperte ad Alessandria
In una delle zone più densamente popolata di Alessandria d'Egitto, conosciuta come "Ponte 27", nel distretto di Al-Qabari, gli archeologi si sono imbattuti in una serie di tombe greco-romane.
Ogni sepoltura è costituita da un edificio a due piani, con una camera di sepoltura al primo piano. Le tombe sono in parte sommerse dall'acqua ma sono ancora ben conservate e recano, visibili, delle incisioni.
Mohamed Abdel Meguid, responsabile del Dipartimento di Archeologia di Alessandria, ha spiegato che le sepolture fanno parte di un cimitero più ampio noto come "la Necropoli", descritta dallo storico greco Strabone durante la sua visita in Egitto nel 308 d.C.. Secondo Strabone, il cimitero era compreso in una vasta rete di sepolture che contenevano più di 80 iscrizioni.
Le tombe scoperte recentemente sono situate nel lato occidentale della necropoli ed è stata deputata alla sepoltura di persone del popolo. Le tombe risultano prive di corredi funerari, di mummie, di scheletri e di ceramiche.
L'area in cui sono emerse le sepolture è soggetto di indagine fin dal 1998, quando il governatorato di Alessandria decise di costruire il ponte al-Qabari. Finora sono state scoperte 37 tombe, tra le quali figura quella di un personaggio che, in vita, dovette ricoprire una certa importanza e che, in morte, recò con sé una bara a forma di letto sulla quale erano stati disposti due cuscini ed un drappo di colore rosso.

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