Una delle strutture disotterrate a Cerén |
Alla fine degli anni '70 del secolo scorso è stata scoperta quella che è stata subito definita la Pompei del Centro America, Cerén, patrimonio mondiale dell'Unesco, nota come Joya de Cerén, nello stato di San Salvador, borgo agricolo soffocato sotto diversi metri di cenere vulcanica alla fine del VI secolo d.C.
L'improvvisa e totale distruzione di Cerén ha congelato nel tempo l'antico villaggio. Gli archeologi, nel lungo scavo di recupero si sono imbattuti in diversi, interessanti ritrovamenti. Innanzitutto enormi quantità di una pianta tuberosa, che in precedenza non era stata associata con le coltivazioni Maya, un raccolto "invisibile" di manioca collocato a fianco a dei campi coltivati a mais ed alcune erbe che non esistono più nel moderno San Salvador.
E' stata, inoltre, scoperta quella che si pensa essere la prima cucina Maya con tanto di giardino domestico perfettamente piantumato tutt'intorno la casa. Poi sono riemersi 70 vasi di ceramica che servivano per contenere fagioli, peperoni ed altri vegetali. Sono state riconosciute, inoltre, le tracce di grandi appezzamenti di terreno arate sistematicamente, con resti dei solchi e gli studiosi pensano che gli abitanti di Cerén coltivassero, accanto alle loro dimore, alberi da frutta.
Un percorso pavimentato, detto sacbe, veniva utilizzato dagli abitanti per scopi cerimoniali e commerciali. Questo percorso deve ancora essere indagato e studiato bene. Per questi ritrovamenti e per quelli che si pensa di fare in futuro, Cerén è considerata uno dei tesori dell'archeologia a livello mondiale. La città è stata abitata sin dal X secolo a.C. e venne abbandonata una prima volta nel 250 d.C. in seguito all'eruzione del vulcano Ilopango. Risorse nel V secolo a.C. ma venne nuovamente distrutta dall'eruzione del Loma Caldera, un vicino vulcano, nel VII secolo d.C.. Dal momento che non sono stati ritrovati resti umani, si pensa che gli abitanti hanno fatto in tempo a mettersi in salvo, lasciando immediatamente le attività che stavano facendo.
L'improvvisa e totale distruzione di Cerén ha congelato nel tempo l'antico villaggio. Gli archeologi, nel lungo scavo di recupero si sono imbattuti in diversi, interessanti ritrovamenti. Innanzitutto enormi quantità di una pianta tuberosa, che in precedenza non era stata associata con le coltivazioni Maya, un raccolto "invisibile" di manioca collocato a fianco a dei campi coltivati a mais ed alcune erbe che non esistono più nel moderno San Salvador.
Un'altra delle strutture ritrovate a Cerén |
Un percorso pavimentato, detto sacbe, veniva utilizzato dagli abitanti per scopi cerimoniali e commerciali. Questo percorso deve ancora essere indagato e studiato bene. Per questi ritrovamenti e per quelli che si pensa di fare in futuro, Cerén è considerata uno dei tesori dell'archeologia a livello mondiale. La città è stata abitata sin dal X secolo a.C. e venne abbandonata una prima volta nel 250 d.C. in seguito all'eruzione del vulcano Ilopango. Risorse nel V secolo a.C. ma venne nuovamente distrutta dall'eruzione del Loma Caldera, un vicino vulcano, nel VII secolo d.C.. Dal momento che non sono stati ritrovati resti umani, si pensa che gli abitanti hanno fatto in tempo a mettersi in salvo, lasciando immediatamente le attività che stavano facendo.
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