martedì 21 maggio 2013

La reggia di Beowulf

Gli scavi nel villaggio di Lyminge
(Foto: W. Laing, University of Reading)
In questi ultimi sei anni, il Progetto Archeologico Lyminge ha fatto delle indagini nel moderno villaggio omonimo nel Kent, a poca distanza dalle scogliere di Dover. Ricercatori delle Università di Reading e della Kent Archaeological Society stanno indagando sul momento in cui il villaggio pagano di Lyminge si è trasformato in un importante centro monastico cristiano.
Nell'insediamento sono stati accertati resti del periodo anglosassone, del periodo pre-cristiano e del cristianesimo. Il villaggio si sta rivelando estremamente importante per comprendere lo sviluppo delle prime comunità inglesi.
La comunità cristiana di Lyminge ospitò un importante monastero comprendente una parte per monaci ed una parte per suore e risalente al VII-IX secolo d.C.. L'esistenza di questo monastero "doppio" è nota sin dalla metà del XIX secolo, quando il locale vicario nonché archeologo dilettante Canon Jenkins, scoprì i resti dell'antico complesso monastico.
Scavo della trincea della sala da banchetti
di Lyminge (Foto: University of Reading)
Attualmente gli archeologi stanno cercando di fare il possibile per ripercorrere la storia degli inizi del villaggio di coloni anglosassoni, costruito pochi decenni dopo la caduta della Britannia romana. In particolare la scoperta della grande sala per banchetti di Lyminge, risalente a 1400 anni fa, è sicuramente importantissima per delineare i contorni di questa comunità e dei suoi abitanti. La sala è stata edificata con vista sul monastero ed è la prima del suo genere ad essere scoperta, da trent'anni a questa parte, in Inghilterra.
Ampi saloni di rappresentanza, come quello appena ritrovato a Lyminge, sono solitamente associati alle élite locali che hanno giocato un ruolo importantissimo nei primi anni della società anglosassone. Qui, in sale come quella rinvenuta a Lyminge, i re ed i loro ospiti celebravano le vittorie e intessevano rapporti sociali. Qui venivano imbanditi memorabili banchetti che duravano anche giorni. Ma qui si svolgevano, soprattutto, riunioni di carattere politico, religioso e giuridico.
La sala di Lyminge è stata costruita in parte in legno ed in parte in materiale deperibile, per cui rimangono solo le trincee di fondazione e le buche per i pali. La sua pianta rettangolare misura circa 69 per 28 metri e la rende paragonabile alle più grandi sale sassoni come quella di Yeavering nel Northumberland o come Cowdery nell'Hampshire.
Resti del monastero di Lyminge (Foto: Hawkeye)
Nella sala è stato rinvenuto un oggetto importante che, probabilmente, apparteneva ad un importante guerriero sassone: un'imbracatura in lega di rame dorato per cavallo. La sua qualità nel design, nello stile e nell'esecuzione hanno fatto pensare al mitico Beowulf. Artefatti del genere sono stati frequentemente ritrovati in sepolture di guerrieri del V e del VI secolo d.C.
Sia questo ritrovamento che l'ampiezza della sala di Lyminge, fanno pensare che i nobili avessero l'abitudine di alloggiare spesso qui, in epoca pre-cristiana. Dopo due o tre generazioni, però, la sala reale fu abbandonata e su uno sperone di terra sovrastante l'antico borgo pagano, si formò una comunità attorno al monastero cristiano appena costruito.
Il poema anglosassone di Beowulf
(Foto: British Library Board/Robana/Art
Resource, NY)
Il monastero di Lyminge fu un centro estremamente importante per i primi cristiani anglosassoni. La popolazione della Britannia romana si era già convertita al cristianesimo dopo l'avvento di Costantino, ma le tribù che invasero il territorio dopo il crollo dell'impero romano erano pagane. Agostino di Canterbury, pertanto, fu incaricato dal pontefice di recarsi in Gran Bretagna per ristabilire il culto del Cristo. Il monastero di Lyminge fu fondato proprio poco dopo il suo pellegrinaggio, a volerlo fu la regina Aeethelburga, figlia del re Aethelbert di Kent, che nel 597 fu il primo re anglosassone a convertirsi al cristianesimo.
Lyminge, pertanto, divenne un centro cristiano e questo arrecò non pochi cambiamenti nella locale comunità, nel suo stile di vita e nella sua identità. Recenti scavi hanno rivelato l'esistenza di un grande granaio e di un impianto per la lavorazione del ferro di dimensioni industriali. La presenza di ossa di pesce e di altre creature marine prova che la comunità monastica era ben collegata con reti commerciali piuttosto ampie, in grado di sfruttare le risorse della costa. Questo indica, anche, l'impatto avuto del cristianesimo nella dieta locale, con l'introduzione del pesce.

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