La Valle Giumentina, in Abruzzo |
Si sta svolgendo la seconda campagna di scavo archeologico nella Valle Giumentina, nel comune di Abbateggio, in Abruzzo. Ad operare sul posto, in un progetto multidisciplinare e multiculturale, ci sono gli specialisti del Paleolitico dell'Ecole Française de Rome, dell'Università di Siena-Parigi e dell'Università di Parigi. Studenti e ricercatori di diverse Università lavoreranno assieme fino al 5 giugno prossimo per ricostruire la storia dei primi uomini che abitarono l'Abruzzo tra 300.000 e 40.000 anni fa.
La Valle Giumentina fu esplorata, negli anni '50 del secolo scorso, dal professor Antonio Mario Radmilli e dal geologo Jean Demangeot evidenziando subito la sua importanza come sito della Preistoria e del Quaternario italiano ed europeo. La valle era occupata da un lago, ora scomparso, sulle cui sponde gli uomini primitivi si dedicavano alla caccia, alla pesca e alla lavorazione della pietra.
Nella valle è stata aperta una trincea di scavo di 20 metri quadrati, suddivisa successivamente in strati, che i ricercatori stanno indagando. L'indagine sul campo si accompagna a quella in laboratorio, dove vengono analizzati i sedimenti della stratificazione della Valle Giumentina, contenenti, tra le altre evidenze, pollini e molluschi, muti testimoni delle variazioni climatiche intercorse nei millenni.
La Valle Giumentina fu esplorata, negli anni '50 del secolo scorso, dal professor Antonio Mario Radmilli e dal geologo Jean Demangeot evidenziando subito la sua importanza come sito della Preistoria e del Quaternario italiano ed europeo. La valle era occupata da un lago, ora scomparso, sulle cui sponde gli uomini primitivi si dedicavano alla caccia, alla pesca e alla lavorazione della pietra.
Nella valle è stata aperta una trincea di scavo di 20 metri quadrati, suddivisa successivamente in strati, che i ricercatori stanno indagando. L'indagine sul campo si accompagna a quella in laboratorio, dove vengono analizzati i sedimenti della stratificazione della Valle Giumentina, contenenti, tra le altre evidenze, pollini e molluschi, muti testimoni delle variazioni climatiche intercorse nei millenni.
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