Lo scheletro ritrovato a Hisn al-Bab, in Egitto |
Il dottor Ahmed Essa, ministro egiziano di stato per le Antichità, ha annunciato la scoperta dello scheletro di un giovane soldato nel sito tardo romano di Hisn al-Bab, a sud di Assuan.
A fare la scoperta la missione dell'Istituto Archeologico austriaco diretta dalla dottoressa Irene Forstner-Muller. E' stata anche scoperta una costruzione residenziale risalente, con tutta probabilità, alla Dinastia Heracliana (610-695 d.C.).
Il dottor Essa ha affermato che lo scheletro si trova in buone condizioni di conservazioni e che è stato già effettuato uno studio preliminare delle ossa, dal quale si è potuto capire che l'uomo prestava servizio da lungo tempo e che è morto ad un età compresa tra i 25 ed i 35 anni. Probabilmente si tratta di un soldato egiziano dalle origini nubiane assoldato nell'esercito romano.
L'uomo è stato ucciso da una ferita inferta con una sorta di pugnale all'inguine. Il corpo è stato sepolto subito dopo la morte dalle rovine della fortezza, attaccata durante un conflitto i cui contorni non sono ancora ben chiari e che si spera di appurare quanto prima. Ad una prima analisi potrebbe trattarsi di uno dei conflitti scoppiati all'indomani della conquista araba dell'Egitto.
La missione archeologica austriaca ha anche riportato alla luce un ambiente destinato a cucina, con un gran numero di ceramiche in frantumi che costituivano, un tempo, i recipienti in cui si conservavano olive e resti di piante.
A fare la scoperta la missione dell'Istituto Archeologico austriaco diretta dalla dottoressa Irene Forstner-Muller. E' stata anche scoperta una costruzione residenziale risalente, con tutta probabilità, alla Dinastia Heracliana (610-695 d.C.).
Il dottor Essa ha affermato che lo scheletro si trova in buone condizioni di conservazioni e che è stato già effettuato uno studio preliminare delle ossa, dal quale si è potuto capire che l'uomo prestava servizio da lungo tempo e che è morto ad un età compresa tra i 25 ed i 35 anni. Probabilmente si tratta di un soldato egiziano dalle origini nubiane assoldato nell'esercito romano.
L'uomo è stato ucciso da una ferita inferta con una sorta di pugnale all'inguine. Il corpo è stato sepolto subito dopo la morte dalle rovine della fortezza, attaccata durante un conflitto i cui contorni non sono ancora ben chiari e che si spera di appurare quanto prima. Ad una prima analisi potrebbe trattarsi di uno dei conflitti scoppiati all'indomani della conquista araba dell'Egitto.
La missione archeologica austriaca ha anche riportato alla luce un ambiente destinato a cucina, con un gran numero di ceramiche in frantumi che costituivano, un tempo, i recipienti in cui si conservavano olive e resti di piante.
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