La necropoli visigota di Vicàlvaro, in Spagna (Foto: A. Garcìa) |
Le sepolture scoperte, nel frattempo, versano in gravi condizioni, coperte di erba e papaveri. Solo una mezza dozzina delle 824 sepolture conservano ancora i resti dei simboli visigoti, pietre lisce e piatte che delineano i confini delle tombe. Ci sono anche alcune ossa e molti tipi di pietre ammucchiate accanto alle sepolture.
Il cimitero visigoto si trova su un tratto di calcare biancastro che ha dato origine al nome precedente di Vicàlvaro, vale a dire Vicus Albus, villaggio bianco. Jorge Vega, archeologo responsabile della squadra che sta lavorando alle tombe, ritiene che l'insediamento al quale la necropoli fa riferimento non può essere molto lontana, ne è stato già intercettato un settore.
La zona ha restituito anche resti dell'età romana, del Medioevo e dell'epoca della dominazione spagnola. Si attendono i risultati degli esami del Dna delle ossa raccolte per comprendere meglio come viveva la comunità visigota. La città legata alla necropoli di Vicàlvaro era, con tutta probabilità, abitata da operai. Finora non sono stati individuati resti di edifici importanti e di valore e nemmeno corredi funerari di rilievo. Il villaggio era costituito da case con mura seminterrate e un tetto di legno. Probabilmente era presente anche una chiesa che andò distrutta durante l'invasione araba.
I sarcofagi hanno restituito orecchini, anelli e spille ora trasferiti al Museo Archeologico Regionale di Alcalà de Henares. Le tombe sono organizzate per famiglie, in piccoli gruppi. Le bare erano in legno con chiodi di bronzo e le sepolture sono state scavate lungo una linea est-ovest.
Nessun commento:
Posta un commento