La stele n. 1, con tracce di intonaco originale |
Le 19 stele ritrovate nella città maya di Chactun, recentemente scoperta nel sudest di Campeche, promettono di rivelare nuovi dati sugli abitanti di questa regione, a nord del fiume Bec.
L'archeologo ed epigrafista Octavio Esparza Olguin ha affermato che le epigrafi sono piuttosto abbonanti, in questa regione. Dei reperti ritrovati a Chactun, tre sono in buono stato di conservazione e sette permetto di riconoscere la scrittura geroglifica, anche se lo stato di conservazione è piuttosto precario. Altre nove stele sono gravemente erose. Una delle stele, la n.1, conserva miracolosamente tracce di stucco che, nel clima tropicale, solitamente si dissolve. Proprio questa stele dà il nome al sito: Chactun vuol dire "Pietra Rossa" o, secondo un'altra interpretazione, "Pietra Grande". Il nome è stato imposto alla città da un sovrano di nome K'ihnich B'ahlam.
L'archeologo ed epigrafista Octavio Esparza Olguin ha affermato che le epigrafi sono piuttosto abbonanti, in questa regione. Dei reperti ritrovati a Chactun, tre sono in buono stato di conservazione e sette permetto di riconoscere la scrittura geroglifica, anche se lo stato di conservazione è piuttosto precario. Altre nove stele sono gravemente erose. Una delle stele, la n.1, conserva miracolosamente tracce di stucco che, nel clima tropicale, solitamente si dissolve. Proprio questa stele dà il nome al sito: Chactun vuol dire "Pietra Rossa" o, secondo un'altra interpretazione, "Pietra Grande". Il nome è stato imposto alla città da un sovrano di nome K'ihnich B'ahlam.
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