domenica 23 giugno 2013

Una misteriosa civiltà preispanica a Panama

Uno dei bracciali ritrovati negli scavi a Panama
Nuove scoperte sottolineano che nella Panama preispanica la trasmissione del potere era ereditaria.
Da cinque anni l'archeologa Julia Mayo sta lavorando in un sito chiamato El Cano, vicino alla costa del Pacifico, a sudovest di Panama City. Qui ha scoperto le sepolture di sovrani contenenti oggetti d'oro e appartenenti ad una civiltà della quale ancora non si conosce il nome, che fiorì per molti secoli prima che arrivassero gli Spagnoli.
I conquistatori Spagnoli hanno raccontato che i grandi capi di queste genti misteriose erano in continua lotta tra di loro per acquisire maggior territorio e catturare i guerrieri nemici per ridurli in schiavitù.
La dottoressa Mayo ha riesumato più di 40 corpi di questi antichi sovrani e tre di questi le hanno dato indizi su come veniva trasmesso il potere in questa comunità. Si tratta dei corpi di tre ragazzi che sembrano aver goduto di un rango e di privilegi speciali sin dalla nascita.
Nel 2009 era già stato trovato un piccolo disco, un sottile foglio d'oro, che recava in rilievo l'immagine di una sorta di grande granchio con lingua biforcuta ed artigli di coccodrillo. Sotto la figura giacevano due cilindri schiacciati con incisa l'immagine di quel che sembrava un serpente piumato. La dottoressa Mayo di convinse di essere in presenza di un cimitero di guerrieri risalente ad un periodo compreso tra il 700 e il 900 d.C.. Con l'andare avanti degli scavi ha scoperto che, lungi dall'appartenere ad un guerriero, i reperti d'oro che aveva trovato appartenevano ad un bambino, un ragazzo nato per governare.
Il giovane era stato seppellito a faccia in giù e indossava gli emblemi tipici di un capo: una corazza e due copri polso. Evidentemente non era vissuto abbastanza per salire sul trono di suo padre. Del ragazzo non sono state trovate le ossa, a causa dell'acidità del terreno.
Nel 2011 la dottoressa Mayo ha rinvenuto un'altra tomba analoga, con tre corazze ornamentali d'oro, quattro bracciali, due orecchini ed una collana di perline di pietre verdi. Ancora una volta, però, non erano presenti ossa. Infine, durante la scorsa campagna di scavi, la dottoressa Mayo ha trovato bracciali in oro incisi con le immagini del dio coccodrillo, che adornavano lo scheletro di un giovane maschio dell'apparente età di 12 anni, com'è stato stabilito dall'antropologo Aioze Trujillo. In prossimità dei resti del giovane, giaceva lo scheletro di un capo supremo, con corazze d'oro, campanelli, statuette rappresentanti figure misteriose e bracciali incisi con le immagini di un coccodrillo. Probabilmente i due erano padre e figlio, ma saranno gli esperti a stabilirlo attraverso le analisi del Dna.
Il sito panamense si sta rivelando prezioso per ricostruire l'esistenza di complesse culture preispaniche nelle foreste dell'America centrale e settentrionale. A differenza dei Maya a nord e degli Incas a sud, queste culture non hanno lasciato alcun monumento o architettura che possa rappresentarli. La maggior parte dei loro edifici era in legno e canniccio, con tetti di paglia, tappeti, pelli di animali che, purtroppo, sono andati perduti. L'unica cosa rimasta è l'oro con il quale adornavano i loro capi, lavorato e inciso con estrema abilità.

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