Riapre la Domus Aurea, chiusa dal 2006 per rischio crolli e cedimenti strutturali. Bisognerà attendere ancora otto mesi perché le meraviglie volute da Nerone su uno dei colli più prestigiosi dell'Urbe torni a farsi a ammirare da romani e turisti.
Tra luglio e fine settembre 2014, dunque, chi vuole può ammirare i tesori della villa imperiale per eccellenza, un maestoso complesso lasciato incompiuto per la morte di Nerone nel 68 d.C.. Al momento si parla di apertura al pubblico di alcuni settori, accessibili attraverso un piano di visite guidate straordinarie e interessanti gruppi rigorosamente a numero chiuso. Sarà sicuramente un'esperienza straordinaria che permetterà di vedere da vicino alcune delle meraviglie della reggia neroniana e di apprezzare l'attività di conservazione e restauro della Soprintendenza.
I lavori si sono incentrati essenzialmente sul consolidamento strutturale di volte e murature, apparati di pitture e stucchi, che le infiltrazioni d'acqua hanno reso, con gli anni, fragili e precari. Senza trascurare il peso del terrapieno del giardino del Colle Oppio. Sorprese inedite sono emerse dal cosiddetto "Ambiente 34", sulla fronte esterna a sud della Domus, dove sono emerse superfici decorate e alcuni stucchi.
Al momento la messa in sicurezza riguarda 32 ambienti e si sta ultimando per quanto riguarda altri 11. Numeri da non trascurare se si pensa che la Domus Aurea aveva circa 150 stanze. Il lavoro di archeologi e tecnici del restauro e della conservazione è ancora di più apprezzabile se si considera che a 35 anni dalla costruzione della casa imperiale, nel 104 d.C., Traiano volle qui edificare le proprie Terme. Si ricorda che Nerone, alla sua morte, come tutto ciò che aveva voluto a Roma, venne colpito da damnatio memoriae.
Tra luglio e fine settembre 2014, dunque, chi vuole può ammirare i tesori della villa imperiale per eccellenza, un maestoso complesso lasciato incompiuto per la morte di Nerone nel 68 d.C.. Al momento si parla di apertura al pubblico di alcuni settori, accessibili attraverso un piano di visite guidate straordinarie e interessanti gruppi rigorosamente a numero chiuso. Sarà sicuramente un'esperienza straordinaria che permetterà di vedere da vicino alcune delle meraviglie della reggia neroniana e di apprezzare l'attività di conservazione e restauro della Soprintendenza.
I lavori si sono incentrati essenzialmente sul consolidamento strutturale di volte e murature, apparati di pitture e stucchi, che le infiltrazioni d'acqua hanno reso, con gli anni, fragili e precari. Senza trascurare il peso del terrapieno del giardino del Colle Oppio. Sorprese inedite sono emerse dal cosiddetto "Ambiente 34", sulla fronte esterna a sud della Domus, dove sono emerse superfici decorate e alcuni stucchi.
Al momento la messa in sicurezza riguarda 32 ambienti e si sta ultimando per quanto riguarda altri 11. Numeri da non trascurare se si pensa che la Domus Aurea aveva circa 150 stanze. Il lavoro di archeologi e tecnici del restauro e della conservazione è ancora di più apprezzabile se si considera che a 35 anni dalla costruzione della casa imperiale, nel 104 d.C., Traiano volle qui edificare le proprie Terme. Si ricorda che Nerone, alla sua morte, come tutto ciò che aveva voluto a Roma, venne colpito da damnatio memoriae.
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