Resti delle anfore contenenti tracce di vino aromatizzato ritrovate nel sito cananeo di Tel Kabri |
E' stata scoperta in Israele, da alcuni archeologi, la cantina più antica conosciuta del Medio Oriente. Il vino che si beveva all'epoca aveva, si pensa, il sapore dell'attuale Bordeaux e del Chianti, è stato conservato grazie all'utilizzo di resina ed erbe aromatiche quali ginepro, menta e mirto. Il vino attuale più vicino a questa bevanda è la Retsina, vino greco aromatizzato con resina di pino.
Il ritrovamento è considerato importante per quel che rivela della cultura degli antichi Cananei. Testi ed iscrizioni antiche menzionano vini a base di erbe ma l'attuale ritrovamento è il primo vino aromatizzato mai trovato finora.
Il ritrovamento è stato effettuato in un sito chiamato Tel Kabri, nel nord di Israele, dove gli archeologi hanno scavato i resti di un palazzo risalente al 1700 a.C., costruito e occupato dai Cananei. Il palazzo venne distrutto nel 1600 a.C. da un cataclisma improvviso, forse un terremoto, che schiacciò il deposito di vino, celandolo nel terreno. Gli archeologi hanno scavato in un terreno che si trovava, un tempo, fuori dalle mura del palazzo e qui hanno ritrovato un grande vaso di circa un metro di altezza, coricato su un fianco.
Non è stato il solo a ritornare alla luce, gli archeologi ne hanno trovati altri 39, sepolti accanto al primo, ed hanno stimato che un tempo tutti quanti erano stipati in una sorta di cantina di 5 metri per 8. Presso il sito dello scavo, il ricercatore Andrew Koh della Brandeis University, specializzato in chimica archeologica, ha preso i reperti dei vasi e li ha trattati con dei solventi per poter estrarre il materiale organico che era stato assorbito dall'argilla. Il materiale è stato, in seguito, inviato negli Stati Uniti per determinare quale fosse il contenuto dei vasi. I ricercatori hanno sottoposto a test tutti i contenitori che hanno ritrovato.
Le analisi hanno confermato che gli orci contenevano proprio del vino, unitamente a delle resine che dovevano servire alla sua conservazione. Oltre a questo elemento, le analisi hanno riscontrato la presenza di miele, ginepro, menta, corteccia di cannella ed altre erbe aromatiche.
La piccola cantina che conteneva gli orci si trova accanto ad una grande sala che gli archeologi pensano sia stata utilizzata per i banchetti, dal momento che sono state trovate, nei pressi, ossa di bovini ed altri indizi sul consumo di carne. Il palazzo conteneva reperti che riportano all'arte egea, mentre il vino conteneva ingredienti importati, a dimostrazione dell'intensità del commercio marittimo nel Mediterraneo.
Il ritrovamento è considerato importante per quel che rivela della cultura degli antichi Cananei. Testi ed iscrizioni antiche menzionano vini a base di erbe ma l'attuale ritrovamento è il primo vino aromatizzato mai trovato finora.
Il ritrovamento è stato effettuato in un sito chiamato Tel Kabri, nel nord di Israele, dove gli archeologi hanno scavato i resti di un palazzo risalente al 1700 a.C., costruito e occupato dai Cananei. Il palazzo venne distrutto nel 1600 a.C. da un cataclisma improvviso, forse un terremoto, che schiacciò il deposito di vino, celandolo nel terreno. Gli archeologi hanno scavato in un terreno che si trovava, un tempo, fuori dalle mura del palazzo e qui hanno ritrovato un grande vaso di circa un metro di altezza, coricato su un fianco.
Non è stato il solo a ritornare alla luce, gli archeologi ne hanno trovati altri 39, sepolti accanto al primo, ed hanno stimato che un tempo tutti quanti erano stipati in una sorta di cantina di 5 metri per 8. Presso il sito dello scavo, il ricercatore Andrew Koh della Brandeis University, specializzato in chimica archeologica, ha preso i reperti dei vasi e li ha trattati con dei solventi per poter estrarre il materiale organico che era stato assorbito dall'argilla. Il materiale è stato, in seguito, inviato negli Stati Uniti per determinare quale fosse il contenuto dei vasi. I ricercatori hanno sottoposto a test tutti i contenitori che hanno ritrovato.
Le analisi hanno confermato che gli orci contenevano proprio del vino, unitamente a delle resine che dovevano servire alla sua conservazione. Oltre a questo elemento, le analisi hanno riscontrato la presenza di miele, ginepro, menta, corteccia di cannella ed altre erbe aromatiche.
La piccola cantina che conteneva gli orci si trova accanto ad una grande sala che gli archeologi pensano sia stata utilizzata per i banchetti, dal momento che sono state trovate, nei pressi, ossa di bovini ed altri indizi sul consumo di carne. Il palazzo conteneva reperti che riportano all'arte egea, mentre il vino conteneva ingredienti importati, a dimostrazione dell'intensità del commercio marittimo nel Mediterraneo.
Nessun commento:
Posta un commento