La chiesa di Sant'Omobono a Roma |
Gli archeologi impegnati nello scavo del sito di Sant'Omobono, al centro di Roma, affermano di aver scoperto quello che potrebbe essere il tempio più antico conosciuto a Roma.
Lo scavo è stato particolarmente impegnativo, dal momento che il tempio si trova al di sotto del livello del Tevere (che scorre vicino), in un terreno pieno di infiltrazioni d'acqua. L'area di Sant'Omobono si trova ai piedi del Campidoglio, ad un centinaio di metri dal Tevere. All'epoca in cui l'area venne edificata dai Romani, intorno al VII secolo a.C., il Tevere scorreva proprio nei pressi dell'attuale chiesa, dove una curva del fiume formava un porto naturale per l'approdo di navi mercantili.
A dirigere lo scavo è il Professor Nic Terrentano, docente di archeologia classica presso l'Università del Michigan. Il tempio che sta riemergendo dagli scavi doveva essere il primo che i mercanti che approdavano qui vedevano. Le basi del tempio sono al di sotto del livello del Tevere. L'edificio era probabilmente dedicato alla dea Fortuna.
Gli archeologi hanno scoperto moltissime offerte votive, come bicchieri in miniatura, lasciate dai commercianti stranieri. Questa era una zona di libero scambio e la dea Fortuna doveva garantirne l'equità. Gli archeologi hanno utilizzato macchinari pesanti per scavare e attrezzare al meglio l'area per operare in tranquillità. E' stato anche necessario ricorrere ad una gru che ha posto i opera delle grandi lastre di metallo che hanno consentito di rendere più stabile la superficie di lavoro.
Lo scavo ha permesso anche di appurare che furono i Romani a deviare il corso del fiume, come furono i Romani a modellare le colline circostanti per ottenere una superficie più uniforme sulla quale costruire.
Lo scavo è stato particolarmente impegnativo, dal momento che il tempio si trova al di sotto del livello del Tevere (che scorre vicino), in un terreno pieno di infiltrazioni d'acqua. L'area di Sant'Omobono si trova ai piedi del Campidoglio, ad un centinaio di metri dal Tevere. All'epoca in cui l'area venne edificata dai Romani, intorno al VII secolo a.C., il Tevere scorreva proprio nei pressi dell'attuale chiesa, dove una curva del fiume formava un porto naturale per l'approdo di navi mercantili.
A dirigere lo scavo è il Professor Nic Terrentano, docente di archeologia classica presso l'Università del Michigan. Il tempio che sta riemergendo dagli scavi doveva essere il primo che i mercanti che approdavano qui vedevano. Le basi del tempio sono al di sotto del livello del Tevere. L'edificio era probabilmente dedicato alla dea Fortuna.
Gli archeologi hanno scoperto moltissime offerte votive, come bicchieri in miniatura, lasciate dai commercianti stranieri. Questa era una zona di libero scambio e la dea Fortuna doveva garantirne l'equità. Gli archeologi hanno utilizzato macchinari pesanti per scavare e attrezzare al meglio l'area per operare in tranquillità. E' stato anche necessario ricorrere ad una gru che ha posto i opera delle grandi lastre di metallo che hanno consentito di rendere più stabile la superficie di lavoro.
Lo scavo ha permesso anche di appurare che furono i Romani a deviare il corso del fiume, come furono i Romani a modellare le colline circostanti per ottenere una superficie più uniforme sulla quale costruire.
Nessun commento:
Posta un commento