Le componenti della corona ritrovata nella sepoltura femminile della Cattedrale di Roskilde e il dettaglio della corona stessa (Foto: Museo Nazionale di Danimarca) |
Durante scavi archeologici nella cattedrale di Roskilde, in Danimarca, i ricercatori hanno trovato alcune sepolture databili ad un periodo compreso tra l'XI e il XVII secolo. Una delle sepolture apparteneva ad una nobildonna, seppellita con la testa poggiata su un cuscino cucito con fili d'oro e con una corona sulla testa.
La corona era costituita da tanti piccoli fiori in filo di rame intrecciato avvolto a fili di seta. I sali metallici in rame hanno fatto sì che il filo di seta potesse conservarsi nel tempo, mentre la banda in ferro che teneva insieme i pezzi si è corrosa ed ora non è più possibile apprezzare l'aspetto originale del gioiello. La maggior parte delle decorazioni, però, è ben conservata, al punto che gli studiosi possono avere un'idea di come potesse apparire il diadema.
Nel medioevo le donne sposate dovevano coprire i capelli con un velo, mentre le donne non sposate e le fanciulle potevano portare i capelli sciolti. Nel 1600 era di moda, tra le donne sposate, indossare cappellini ricamati e costellati di perle, mentre le donne non sposate portavano una corona di perline.
La corona era costituita da tanti piccoli fiori in filo di rame intrecciato avvolto a fili di seta. I sali metallici in rame hanno fatto sì che il filo di seta potesse conservarsi nel tempo, mentre la banda in ferro che teneva insieme i pezzi si è corrosa ed ora non è più possibile apprezzare l'aspetto originale del gioiello. La maggior parte delle decorazioni, però, è ben conservata, al punto che gli studiosi possono avere un'idea di come potesse apparire il diadema.
Nel medioevo le donne sposate dovevano coprire i capelli con un velo, mentre le donne non sposate e le fanciulle potevano portare i capelli sciolti. Nel 1600 era di moda, tra le donne sposate, indossare cappellini ricamati e costellati di perle, mentre le donne non sposate portavano una corona di perline.
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