Una pietra posta su uno degli altari sulla via del pellegrinaggio terrestre sull'isola irlandese di Chaer. Serviva per giurare il vero (Foto: Irishtime) |
Un vero e proprio itinerario di pellegrinaggio medioevale è stato rintracciato sull'isola di Chaer, in Irlanda. Questa nuova scoperta può far luce sulle pratiche religiose che si svolgevano nella parte occidentale dell'isola più di mille anni fa.
Caher è uno sperone roccioso che segna la fine del mar di Bòthair na Naomh, chiamata "strada del santo", fino alla vetta del Croagh Patrick. L'antico pellegrinaggio marittimo comprendeva un periplo dell'isola che si faceva ogni anno. Il lavoro sulla terraferma ha individuato, recentemente, un insieme di altari o leachts, che costituiscono, a loro volta, un secondo è più grande circuito di pellegrinaggio sui lati sud ed ovest dell'isola. Alcuni di questi altari ad oggi sono faticosamente individuabili, al punto che si pensava che fossero oramai andati perduti all'indomani dell'abbandono dell'isola nel 1838.
Il materiale raccolto nel 1940 da Brian McLoughlin di Cleggan, descrive l'utilizzo, all'epoca, di alcune di queste stazioni di pellegrinaggio, documentate anche dalla fotografia aerea. L'isola di Chaer, conosciuta anche come Oileain na Cathrach, Cathair na Naomh e Cathair Pàdraig, prende nome da un bastione di pietra, la maggior parte del quale è scomparso, che racchiude resti relativi ad un insediamento monastico che guarda uno dei due porti naturali dell'isola.
Il complesso ecclesiastico di Caher mostra diverse fasi e comprende una cappella tardo medioevale ed una serie di croci in pietra con alcuni piccoli altari in pietra a fungere da stazioni di pellegrinaggio. Nella zona nord dell'isola sopravvive, inoltre, un pozzo sacro. Alcune mura, relative ad una sorta di stanza, hanno fatto pensare ad uno spartano rifugio per anacoreti che si dedicavano alla contemplazione e alla preghiera e per i viandanti impegnati sulla via del pellegrinaggio.
Caher è uno sperone roccioso che segna la fine del mar di Bòthair na Naomh, chiamata "strada del santo", fino alla vetta del Croagh Patrick. L'antico pellegrinaggio marittimo comprendeva un periplo dell'isola che si faceva ogni anno. Il lavoro sulla terraferma ha individuato, recentemente, un insieme di altari o leachts, che costituiscono, a loro volta, un secondo è più grande circuito di pellegrinaggio sui lati sud ed ovest dell'isola. Alcuni di questi altari ad oggi sono faticosamente individuabili, al punto che si pensava che fossero oramai andati perduti all'indomani dell'abbandono dell'isola nel 1838.
Il materiale raccolto nel 1940 da Brian McLoughlin di Cleggan, descrive l'utilizzo, all'epoca, di alcune di queste stazioni di pellegrinaggio, documentate anche dalla fotografia aerea. L'isola di Chaer, conosciuta anche come Oileain na Cathrach, Cathair na Naomh e Cathair Pàdraig, prende nome da un bastione di pietra, la maggior parte del quale è scomparso, che racchiude resti relativi ad un insediamento monastico che guarda uno dei due porti naturali dell'isola.
Il complesso ecclesiastico di Caher mostra diverse fasi e comprende una cappella tardo medioevale ed una serie di croci in pietra con alcuni piccoli altari in pietra a fungere da stazioni di pellegrinaggio. Nella zona nord dell'isola sopravvive, inoltre, un pozzo sacro. Alcune mura, relative ad una sorta di stanza, hanno fatto pensare ad uno spartano rifugio per anacoreti che si dedicavano alla contemplazione e alla preghiera e per i viandanti impegnati sulla via del pellegrinaggio.
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