Uno degli scheletri scoperti a Londra (Foto: AP/Lefteris Pitarakis) |
Alcuni scheletri ritrovati nel cantiere di una nuova linea ferroviaria a Londra possono rivelare come si diffuse la Morte Nera in Gran Bretagna.
L'osteologo Don Walker ha delineato, in questi giorni, il profilo di un uomo le cui ossa sono state ritrovate da alcuni operati durante i lavori a Charterhouse Square a Londra. Il Professor Walker ha scoperto che quest'uomo era nato in un altro punto della Gran Bretagna, aveva sviluppato delle carie fin da bambino ed aveva lavorato come operaio. Morì in età adulta, a causa della peste bubbonica che devastò l'Europa nel XIV secolo.
Assieme ai resti di quest'uomo sono stati ritrovati i resti di altri 24 individui. La scoperta è avvenuta lo scorso anno, al di sotto del cuore di Londra. Gli archeologi hanno subito pensato che si trattasse di resti di individui provenienti da un cimitero dove erano sepolti i morti per peste. Charterhouse Square ospitava, un tempo, un monastero e per questo è rimasta un luogo per lungo tempo pressocchè indisturbato.
Per verificare che gli scheletri ritrovati fossero realmente di appestati, gli scienziati hanno prelevato un dente ciascuno dagli scheletri, dai quali denti hanno poi estratto il Dna. I test effettuati sui denti hanno rilevato la presenza del batterio della peste, la Yersinia pestis: quegli scheletri, dunque, appartengono a persone colpite dalla Morte Nera.
Molti degli scheletri mostrano segni di malnutrizione che sono coerenti con la carestia che colpì l'Europa trenta anni prima dell'arrivo della Morte Nera. Molti avevano lesioni alla schiena, che indicano lo svolgimento di un lavoro molto duro. Uno degli scheletri appartiene ad un individuo probabilmente vegetariano. I resti degli appestati giacevano a strati e sembrano provenire da tre diversi periodi: il primo, quando la Morte Nera arrivò in Gran Bretagna per la prima volta, nel 1348-1350, mentre gli altri due periodi rimandano a focolai successivi scoppiati nel 1361 e agli inizi del XV secolo. Dunque il sepolcreto degli appestati è stato utilizzato in un ampio arco temporale.
La Morte Nera uccise più della metà della popolazione della Gran Bretagna dell'epoca. La peste arrivò in Europa continentale attraverso le pulci dei ratti che popolavano le stive delle navi commerciali.
L'osteologo Don Walker ha delineato, in questi giorni, il profilo di un uomo le cui ossa sono state ritrovate da alcuni operati durante i lavori a Charterhouse Square a Londra. Il Professor Walker ha scoperto che quest'uomo era nato in un altro punto della Gran Bretagna, aveva sviluppato delle carie fin da bambino ed aveva lavorato come operaio. Morì in età adulta, a causa della peste bubbonica che devastò l'Europa nel XIV secolo.
Assieme ai resti di quest'uomo sono stati ritrovati i resti di altri 24 individui. La scoperta è avvenuta lo scorso anno, al di sotto del cuore di Londra. Gli archeologi hanno subito pensato che si trattasse di resti di individui provenienti da un cimitero dove erano sepolti i morti per peste. Charterhouse Square ospitava, un tempo, un monastero e per questo è rimasta un luogo per lungo tempo pressocchè indisturbato.
Uno degli scheletri all'esame degli studiosi (Foto: AP/Lefteris Pitarakis) |
Molti degli scheletri mostrano segni di malnutrizione che sono coerenti con la carestia che colpì l'Europa trenta anni prima dell'arrivo della Morte Nera. Molti avevano lesioni alla schiena, che indicano lo svolgimento di un lavoro molto duro. Uno degli scheletri appartiene ad un individuo probabilmente vegetariano. I resti degli appestati giacevano a strati e sembrano provenire da tre diversi periodi: il primo, quando la Morte Nera arrivò in Gran Bretagna per la prima volta, nel 1348-1350, mentre gli altri due periodi rimandano a focolai successivi scoppiati nel 1361 e agli inizi del XV secolo. Dunque il sepolcreto degli appestati è stato utilizzato in un ampio arco temporale.
La Morte Nera uccise più della metà della popolazione della Gran Bretagna dell'epoca. La peste arrivò in Europa continentale attraverso le pulci dei ratti che popolavano le stive delle navi commerciali.
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