Il sarcofago ritrovato in Turchia (Foto: Hurriyet) |
Uno scavo illegale, nel nord della provincia anatolica della Turchia, ha riportato alla luce un sarcofago di 1900 anni.
Il sarcofago è stato prontamente rimosso dagli archeologi ed è stato trasferito nel Museo di Corum per essere esposto al pubblico. Il luogo dove è stato ritrovato è stato oggetto di uno scavo clandestino nel 2012, prima che la regione fosse inserita ufficialmente nel contesto delle aree archeologiche di primaria importanza della Turchia. Nel marzo di quest'anno c'è stato un nuovo scavo clandestino che ha riportato alla luce questo sarcofago e la tomba alla quale apparteneva, la più grande mai rinvenuta in questa provincia.
Sono stati ritrovati anche dei resti umani, forse appartenenti ad una donna, che hanno permesso di datare la sepoltura al 96-98 d.C.. Questi resti sono ora ad Ankara per essere analizzati. Il coperchio del sarcofago misura 240 centimetri di lunghezza. Gli scavatori clandestini avevano già cominciato a dividere i lati lunghi del coperchio per poterlo più facilmente trasportare. Uno degli acroteri è stato danneggiato, durante quest'operazione, i pezzi sono stati ritrovati dagli archeologi e subito rimessi al loro posto da un restauratore. Sulle pareti del sarcofago compare Eros, figlio di Afrodite, dio dell'amore. La testa di Eros è stata anch'essa danneggiata dagli scavatori clandestini.
Oltre ai resti di un corpo, all'interno del sarcofago sono stati ritrovati una moneta d'argento, un orecchino d'oro ed un anello.
Il sarcofago è stato prontamente rimosso dagli archeologi ed è stato trasferito nel Museo di Corum per essere esposto al pubblico. Il luogo dove è stato ritrovato è stato oggetto di uno scavo clandestino nel 2012, prima che la regione fosse inserita ufficialmente nel contesto delle aree archeologiche di primaria importanza della Turchia. Nel marzo di quest'anno c'è stato un nuovo scavo clandestino che ha riportato alla luce questo sarcofago e la tomba alla quale apparteneva, la più grande mai rinvenuta in questa provincia.
Sono stati ritrovati anche dei resti umani, forse appartenenti ad una donna, che hanno permesso di datare la sepoltura al 96-98 d.C.. Questi resti sono ora ad Ankara per essere analizzati. Il coperchio del sarcofago misura 240 centimetri di lunghezza. Gli scavatori clandestini avevano già cominciato a dividere i lati lunghi del coperchio per poterlo più facilmente trasportare. Uno degli acroteri è stato danneggiato, durante quest'operazione, i pezzi sono stati ritrovati dagli archeologi e subito rimessi al loro posto da un restauratore. Sulle pareti del sarcofago compare Eros, figlio di Afrodite, dio dell'amore. La testa di Eros è stata anch'essa danneggiata dagli scavatori clandestini.
Oltre ai resti di un corpo, all'interno del sarcofago sono stati ritrovati una moneta d'argento, un orecchino d'oro ed un anello.
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