venerdì 20 giugno 2014

Un parassita antico e moderno ritrovato in Siria

Il parassita Schistosoma visto al microscopio
(Foto: Pan Xunbin/Shutterstock.com)
Tracce di infezione dovute ad un parassita sono state rinvenute in un'antica sepoltura in Siria. L'uovo di un parassita che ancor oggi infetta la popolazione è stata trovata nell'ultima dimora di un bambino vissuto 6200 anni fa, in una comunità prevalentemente dedita all'agricoltura. Si tratta del parassita che provoca, negli esseri umani, la schistosomiasi. In precedenza tracce di questo parassita erano state ritrovate in alcune mummie egiziane risalenti a 5200 anni fa.
Il parassita proviene dalla regione conosciuta, anticamente, come Mezzaluna Fertile, gravitante attorno al Tigri e all'Eufrate, dove furono inventate le prime tecniche di irrigazione 7500 anni fa. Proprio la presenza di queste tecnologie per l'epoca avanzate, suggerisce l'aumento delle infezioni causate da parassiti d'acqua.
I parassiti che provocano lo Schistosoma vivono nelle lumache di acqua dolce e quando vengono a contatto con gli esseri umani, scavano nella loro pelle per deporvi le uova. Il parassita finisce per infettare i vasi sanguigni dei reni e porta sangue nelle urine, anemie e cancro alla vescica. In Africa questo parassita infetta, invece, le viscere. Gli esperti sostengono che la diffusione del parassita è dovuta alle tecnologie agricole.
La necropoli dove è stato ritrovato il corpo del bambino infettato dal parassita, contiene 26 scheletri e viene chiamata Tell Zeidan. Il sito è stato occupato sin da circa 7800 anni fa e potrebbe aver ospitato fino ad alcune migliaia di perone. I ricercatori hanno raccolto campioni di terreno provenienti dalla parte addominale dei resti umani, dove ci si aspetta che possa trovarsi il parassita.
Nel sito di Tell Zeidan sono stati ritrovati anche resti di frumento e di orzo. Quest'ultimo, in particolare, a causa della scarsità delle piogge della regione, veniva alimentato proprio attraverso l'irrigazione del terreno.

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