Particolare dello scarabeo trovato a Khirbat Hamra Ifdan (Foto: University of California, San Diego) |
Durante l'esplorazione di antiche miniere di rame nel sud della Giordania, un gruppo di archeologi ha trovato un amuleto egizio che reca il nome del potente faraone Sheshonq I.
Il manufatto potrebbe essere la traccia della campagna militare che Sheshonq I portò avanti nella regione circa 3000 anni fa. Lo scarabeo - l'amuleto ha questa forma - è stato ritrovato nel sito di Khirbat Hamra Ifdan, nel quartiere di Faynan, a circa 50 chilometri a sud del Mar Morto. Il sito è stato scoperto durante gli scavi del 2002. Qui si estraeva metallo in modo intensivo già durante la prima Età del Bronzo, tra il 3000 e il 2000 a.C., ma vi sono anche prove di fusione del metallo più recenti, durante l'Età del Ferro, tra il 1000 e il 900 a.C.
La sequenza di geroglifici presente sullo scarabeo recita: "Chiara è la manifestazione di Ra, scelto da Amon/Ra", che corrisponde al nome di intronizzazione di Sheshonq I, monarca fondatore della XXII Dinastia, che si ritiene abbia governato l'Egitto dal 945 al 924 circa a.C.. Gli scarabei erano per lo più amuleti che spesso recavano incise delle scritte ed erano utilizzati anche come sigilli personali o amministrativi. Molto probabilmente era questo l'uso dell'amuleto appena ritrovato.
La scoperta dell'amuleto riporta in auge una vecchia controversia sulla datazione delle antiche miniere di rame del Levante e i loro legami con gli eventi biblici. Nel 1930 il rabbino e archeologo americano Nelson Glueck annunciò al mondo di aver trovato le leggendarie miniere del re Salomone, quando ritrovò delle miniere di rame nella regione. Negli anni che seguirono, però, gli archeologi si mostrarono molto più cauti nell'attribuzione alle località scavate i richiami biblici. Negli anni '70 e '80 i ricercatori hanno scavato nel sud della Giordania, nella convinzione che l'Età del Ferro non sia iniziata prima del VII secolo a.C., molto più tardi rispetto all'esistenza di Salomone, datata al X secolo a.C.
In uno studio del 2008 pubblicato sulla rivista Proceedings of National Academy of Science, gli archeologi hanno utilizzato la datazione al radiocarbonio per dimostrare che gli artefatti ritrovati a Khirbat en-Nahas, un altro sito in cui sono state identificate delle miniere di rame, risalivano, in realtà, al X secolo a.C.. La polemica, però, non pare ancora giunta al termine.
La Bibbia ebraica fa riferimento alle gesta del re egizio Sisa, che, molto probabilmente, è Sheshonq I, che invase la regione appena cinque anni dopo la morte di re Salomone, nel 931 a.C., conquistando le città della Valle di Jezreel e della zona del Negev e giunse fino a marciare su Gerusalemme. Le iscrizioni incise nel complesso templare di Karkak, l'antica Tebe, menzionano proprio questa spedizione.
Il manufatto potrebbe essere la traccia della campagna militare che Sheshonq I portò avanti nella regione circa 3000 anni fa. Lo scarabeo - l'amuleto ha questa forma - è stato ritrovato nel sito di Khirbat Hamra Ifdan, nel quartiere di Faynan, a circa 50 chilometri a sud del Mar Morto. Il sito è stato scoperto durante gli scavi del 2002. Qui si estraeva metallo in modo intensivo già durante la prima Età del Bronzo, tra il 3000 e il 2000 a.C., ma vi sono anche prove di fusione del metallo più recenti, durante l'Età del Ferro, tra il 1000 e il 900 a.C.
La sequenza di geroglifici presente sullo scarabeo recita: "Chiara è la manifestazione di Ra, scelto da Amon/Ra", che corrisponde al nome di intronizzazione di Sheshonq I, monarca fondatore della XXII Dinastia, che si ritiene abbia governato l'Egitto dal 945 al 924 circa a.C.. Gli scarabei erano per lo più amuleti che spesso recavano incise delle scritte ed erano utilizzati anche come sigilli personali o amministrativi. Molto probabilmente era questo l'uso dell'amuleto appena ritrovato.
La scoperta dell'amuleto riporta in auge una vecchia controversia sulla datazione delle antiche miniere di rame del Levante e i loro legami con gli eventi biblici. Nel 1930 il rabbino e archeologo americano Nelson Glueck annunciò al mondo di aver trovato le leggendarie miniere del re Salomone, quando ritrovò delle miniere di rame nella regione. Negli anni che seguirono, però, gli archeologi si mostrarono molto più cauti nell'attribuzione alle località scavate i richiami biblici. Negli anni '70 e '80 i ricercatori hanno scavato nel sud della Giordania, nella convinzione che l'Età del Ferro non sia iniziata prima del VII secolo a.C., molto più tardi rispetto all'esistenza di Salomone, datata al X secolo a.C.
In uno studio del 2008 pubblicato sulla rivista Proceedings of National Academy of Science, gli archeologi hanno utilizzato la datazione al radiocarbonio per dimostrare che gli artefatti ritrovati a Khirbat en-Nahas, un altro sito in cui sono state identificate delle miniere di rame, risalivano, in realtà, al X secolo a.C.. La polemica, però, non pare ancora giunta al termine.
La Bibbia ebraica fa riferimento alle gesta del re egizio Sisa, che, molto probabilmente, è Sheshonq I, che invase la regione appena cinque anni dopo la morte di re Salomone, nel 931 a.C., conquistando le città della Valle di Jezreel e della zona del Negev e giunse fino a marciare su Gerusalemme. Le iscrizioni incise nel complesso templare di Karkak, l'antica Tebe, menzionano proprio questa spedizione.
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