Punta di giavellotto scoperta nel forte romano in Scozia (Foto: Guard Archaeology) |
Ricerche archeologiche effettuate vicino Dumfries, in Scozia, hanno riportato alla luce reperti relativi all'occupazione della Scozia da parte dell'esercito Romano.
Tra le scoperte vi sono una punta di giavellotto in ferro, ceramiche e frammenti di piastrelle di Samo. Il ritrovamento è avvenuto a Wellington Bridge. Tutti i reperti sono stati datati a più di 1850 anni fa e vanno ad aggiungersi ad altre prove della presenza romana, individuate nel 1939 durante uno scavo.
Nel luogo di questi ritrovamenti sorgeva il forte romano di Carzield, costruito intorno al II secolo d.C.. Il forte era dotato di tabernae e di ogni altra comodità per chi vi viveva. La punta di giavellotto di ferro ritrovata durante la campagna di scavo di quest'anno conserva ancora parte della sua immanicatura in legno. I frammenti di ceramica proveniente da Samo attraverso la Gallia romana, recuperati dagli archeologi, sembrano indicare che una parte dei soldati, forse gli ufficiali solamente, avevano a loro disposizione del vasellame piuttosto pregiato.
Frammenti di tegole indicano anche la presenza di un balneum fornito di un qualche tipo di sistema di riscaldamento centralizzato. Gli archeologi affermano che le forniture alimentari del forte non venivano requisite alla popolazione locale, ma erano fornite direttamente dalle provincie romane del sud della Scozia. In effetti uno dei forti romani che sorge pochi chilometri ad est di Carzield venne chiamato dai Romani Blatobulgium, vale a dire "sacco di farina". Il forte aveva ben tre granai che indicano il suo utilizzo come deposito di approvvigionamento per le altre fortezze romane della regione.
Tra le scoperte vi sono una punta di giavellotto in ferro, ceramiche e frammenti di piastrelle di Samo. Il ritrovamento è avvenuto a Wellington Bridge. Tutti i reperti sono stati datati a più di 1850 anni fa e vanno ad aggiungersi ad altre prove della presenza romana, individuate nel 1939 durante uno scavo.
Nel luogo di questi ritrovamenti sorgeva il forte romano di Carzield, costruito intorno al II secolo d.C.. Il forte era dotato di tabernae e di ogni altra comodità per chi vi viveva. La punta di giavellotto di ferro ritrovata durante la campagna di scavo di quest'anno conserva ancora parte della sua immanicatura in legno. I frammenti di ceramica proveniente da Samo attraverso la Gallia romana, recuperati dagli archeologi, sembrano indicare che una parte dei soldati, forse gli ufficiali solamente, avevano a loro disposizione del vasellame piuttosto pregiato.
Frammenti di tegole indicano anche la presenza di un balneum fornito di un qualche tipo di sistema di riscaldamento centralizzato. Gli archeologi affermano che le forniture alimentari del forte non venivano requisite alla popolazione locale, ma erano fornite direttamente dalle provincie romane del sud della Scozia. In effetti uno dei forti romani che sorge pochi chilometri ad est di Carzield venne chiamato dai Romani Blatobulgium, vale a dire "sacco di farina". Il forte aveva ben tre granai che indicano il suo utilizzo come deposito di approvvigionamento per le altre fortezze romane della regione.
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