Tucidite racconta che
Teocle, eroe calcidiese, e gli abitanti di
Naxos fondano
Leontinoi cinque anni dopo aver fondato
Siracusa (729 a.C.). All'inizio Greci ed indigeni convivono pacificamente, poi, con l'arrivo dei coloni di
Megara Hyblea, gli indigeni vennero cacciati con la forza.
Gli archeologi hanno individuato un
insediamento preellenico, vale a dire i resti di un abitato indigeno sulla
collina di Metapiccola. Questo insediamento era, probabilmente, l'antica
Xouthìa, di cui parlano le fonti. Il villaggio ha capanne rettangolari disposte attorno ad uno spiazzo e scompare intorno all'VIII secolo a.C.. L'agricoltura, l'allevamento dei cavalli e la coltivazione dell'orzo sono le attività economiche prevalenti, che determinano la nascita della classe dominante: gli
hippeis, i cavalieri.
Agli inizi del
VI secolo a.C., il potere a
Leontinoi viene preso da un certo
Panezio, che si autoproclama tiranno. Agli inizi del
V secolo a.C. la città entra nell'orbita di Siracusa, come appare dalle
emissioni monetali dell'epoca, che recano al diritto il tipo siracusano della
quadriga e sul rovescio la
protome di leone, simbolo della città, contornata da quattro chicchi di orzo.
Nel
476 a.C. Ierone deporta a
Leontini gli abitanti delle distrutte
Naxos e
Katane. Quando i Dionomenidi cadono,
Leontini cerca di sfuggire all'influenza di Siracusa stipulando trattati di alleanza con le altre città calcidiesi e con Atene, convinta dal grande oratore
Gorgia di Leontini ad intervenire in aiuto dell'antica alleata. Nel
424 a.C. il congresso degli stati sicelioti, riunitosi a Gela, sancisce una tregua in tutta la Sicilia.
Leontini ritorna nella sfera siracusana in seguito al ritiro delle truppe ateniesi e una grave crisi sociale fa precipitare la situazione:
Leontini si divide tra grandi proprietari, favorevoli a Siracusa, e il
partito democratico che ricorre all'aiuto di Atene. Si arriva, in questo modo, alla
seconda spedizione ateniese in Sicilia (415-413 a.C.) che si risolverà nella clamorosa sconfitta degli ateniesi davanti a Siracusa.
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Ingresso sud di Leontinoi (Foto: Wikipedia) |
In seguito a questi eventi,
Leontinoi diventa una sorta di
avamposto di Siracusa, abitato da esuli e coinvolto nelle turbolente vicende che caratterizzarono gli ultimi secoli di autonomia della città prima della conquista romana. Nel
406 a.C. Leontinoi viene occupata dai cittadini di
Agrigento, cacciati dai
Cartaginesi. Nel
396 a.C. viene ripopolata con 10.000 mercenari che ricevono come paga il territorio dell'antica città. Nel
IV secolo a.C. Leontinoi viene conquistata da
Timoleonte, che ne deporta gli abitanti a Siracusa. L'uccisione di alcuni Romani, durante la seconda guerra punica, costituisce il pretesto per
Marcello per assalire la città e saccheggiarla, uccidendone gli abitanti. E' l'inizio della decadenza.
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Area archeologica di Leontinoi |
L'abitato di
Leontini si dispone su un gruppo di alture a sud della piana etnea, noto dall'antichità per la fertilità del suolo, i famosi
campi Leontini. Secondo la descrizione di
Polibio, sulle alture si trovano i quartieri di abitazione e i santuari, mentre nella vallata vi era l'
agorà e gli edifici pubblici. La città ha
due porte, una in direzione di Siracusa e l'altra verso i campi Leontini. Oltre il
fiume Lixos (oggi individuato con il
fiume San Eligio) si estende un altro quartiere abitativo. L'archeologia sembra dar ragione allo storico greco, sono state trovate
terrecotte architettoniche che dovevano decorare un
grande tempio che dominava l'altura e resti di un edificio greco incassato nella roccia, databile ad un periodo compreso
tra l'VIII e il VII secolo a.C.. Sulla
collina di Metapiccola, invece, sono state individuate le fondazioni di un tempio del VI secolo a.C.
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Resti dell'abitato preistorico di Leontinoi (Foto: Leontinionline) |
Leontinoi era cinta da una
fortificazione di cui è stato portato alla luce un ampio tratto del settore meridionale. Le mura sono state edificate agli inizi del
VI secolo a.C. e dovevano, dapprincipio, cingere solo il colle San Mauro, dove sorge il primo abitato. In un secondo tempo inglobano anche il colle di Metapiccola. Nel V secolo a.C. le mura sono interessate ad un rifacimento e ad un ampliamento. Vengono rinforzate nel
III secolo a.C., sicuramente in seguito agli eventi della seconda guerra punica.
La
necropoli più estesa della città si trova subito fuori la porta meridionale, lungo la strada che conduce a Siracusa. Questa necropoli risulta attiva sin dall'età arcaica e viene utilizzata fino alla fine del III secolo a.C..
Tra il VI e il V secolo a.C., i morti vengono prevalentemente
inumati, con corredi essenziali.
Tra la fine del IV e gli inizi del III secolo a.C. cominciano a comparire
tombe monumentali a gradini (
epitymbia). Verso la fine del III secolo a.C. le tombe tornano ad essere essenziali e povere nel corredo, disposte spesso in modo casuale tra i ruderi della fortificazione. Un altro nucleo di necropoli, attiva in epoca classica, è stato individuato in contrada Piscitello. Le tombe, qui, sono a fossa, con copertura a lastroni e databili ad un periodo compreso tra il secondo quarto del V e la prima metà del IV secolo a.C.
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