Uno dei busti di Sekhmet trovati in Egitto (Foto: Ahram.org.eg) |
Una missione archeologica europeo-egiziana guidata dall'archeologo Horig Sourouzian ha portato alla luce, sul lato nord orientale del tempio di Amen Hotep III a Kom el-Hitan, due busti della dea leonessa Sekhmet.
Gli archeologi sono ancora al lavoro per vedere se riescono a trarre, dalle sabbie del deserto, altre testimonianze del passato. Prima di questi ultimi due busti, gli stessi archeologi avevano disotterrato 64 statue di Sekhmet di diverse forme e dimensioni.
Il primo dei due busti trovati è di 174 centimetri di altezza e raffigura Sekhmet seduta. L'altro, di 45 centimetri, è un ritratto della dea leonessa. Il numero delle effigi di Sekhmet risalenti alla XVIII Dinastia è significativo dell'importanza di questa divinità durante il regno di Amen Hotep III, padre di Amen Hotep IV/Akhenaton.
Gli archeologi sono ancora al lavoro per vedere se riescono a trarre, dalle sabbie del deserto, altre testimonianze del passato. Prima di questi ultimi due busti, gli stessi archeologi avevano disotterrato 64 statue di Sekhmet di diverse forme e dimensioni.
Il primo dei due busti trovati è di 174 centimetri di altezza e raffigura Sekhmet seduta. L'altro, di 45 centimetri, è un ritratto della dea leonessa. Il numero delle effigi di Sekhmet risalenti alla XVIII Dinastia è significativo dell'importanza di questa divinità durante il regno di Amen Hotep III, padre di Amen Hotep IV/Akhenaton.
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