sabato 12 settembre 2015

Scoperta una nuova specie umana, l'Homo Naledi

I resti dell'Homo Naledi, una specie finora sconosciuta
(Foto: Corsera)
In Sudafrica sono stati scoperti i resti di una nuova specie del genere Homo. Questa specie avrebbe delle caratteristiche particolari. Si tratta dei resti di quindici individui di Homo Naledi, recuperati da un pozzo di 30 metri di profondità all'interno di una grotta.
L'Homo Naledi era alto circa 1,50 metri e pesava circa 45 chilogrammi. Di lui rimangono, al momento, circa 1.550 resti di ossa. Il nome di Homo Naledi è derivato da quello della Dinaledi Chamber nella grotta Rising Star, dove, tra novembre 2013 e marzo 2014, sono stati scoperti i resti. In lingua Sotho, utilizzata nella zona, "naledi" significa stella.
I ricercatori ritengono che vi siano ancora altri resti di questa specie da recuperare nella grotta presso Maropeng, non lontano da Johannesburg, in un'area inserita nel Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco proprio per l'importante presenza di tracce dei nostri progenitori.
Ricostruzione del volto dell'Homo Naledi
(Foto: Corsera)
I ricercatori, guidati da Lee Berger, dell'Università del Witwatersrand, hanno identificato, tra i resti recuperati nel pozzo, le ossa di neonati, giovani e anziani dai tratti omogenei. La datazione esatta dei resti non è ancora stata stabilita, anche se si parla di un range temporale che va dai 100.000 ai due milioni di anni fa. L'Homo Naledi aveva un cervello piccolo e un corpo slanciato, caratteristiche antiche e moderne insieme. Un calco del teschio di Homo Naledi sarà in esposizione il 25 settembre nella "Notte europea dei ricercatori".
La profondità del pozzo e la sua difficile accessibilità fanno pensare che i resti umani ivi collocati, vi siano stati deposti intenzionalmente. Se così fosse e se la datazione ne accerterebbe l'antichità, sarebbe un dato straordinario, dal momento che la pratica dell'inumazione era conosciuta solo tra i Neanderthal e l'Homo Sapiens, specie recenti.
L'Homo Naledi aveva statura e massa corporea simili a specie più piccole. Le ridotte dimensioni del cranio lo fanno somigliare a specie più antiche, come gli Australopitechi. La dentatura, la forma del polso e della mano, i piedi e gli arti inferiori somigliano a specie moderne. Al contrario di spalle, tronco, pelvi e femore che presentano caratteristiche arcaiche. Le dita dell'Homo Naledi erano curve, il che sta ad indicare una particolare abilità nell'arrampicarsi. Piedi e lunghe gambe ne facevano una specie adatta a lunghi spostamenti.

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