domenica 8 novembre 2015

Ceren, la Pompei di El Salvador

Alcuni degli edifici scavati dagli archeologi a Ceren, El Salvador
(Foto: ancient-origins.net)
Quasi 1400 anni fa il vulcano Caldera Loma, in El Salvador, esplose coprendo di cenere il piccolo villaggio maya di Ceren e conservandolo in ottime condizioni fino ai nostri giorni. Diversamente da Pompei, seppellita dalla cenere del Vesuvio nel 79 d.C. ed i cui abitanti sono stati sorpresi e per la maggior parte sono stati uccisi dalla cenere e dai vapori bollenti, gli abitanti di Ceren sono stati in grado di fuggire.
Da quando il villaggio è stato scoperto, nel 1978, gli archeologi hanno ipotizzato diverse cause per la distruzione di Ceren, prima di arrivare a scoprire che responsabile della stessa era stata un'eruzione vulcanica. Il ritrovamento offre uno sguardo su un panorama congelato nel tempo e sulla vita in un villaggio maya. Ceren è il villaggio maya meglio conservato di tutta l'America Latina.
Manufatto trovato nel villaggio di Ceren
(Foto: Università del Colorado)
A scoprire il villaggio è stato l'antropologo Payson Sheets, dell'Università del Colorado, il quale ha immediatamente sottolineato il parallelo con Pompei. Nel corso degli scavi la squadra del Dottor Sheets ha trovato tetti in paglia, vasi contenenti ancora fagioli e coperti da tessuti.
La popolazione di Ceren sembra essere vissuta in modo abbastanza libero, producendo architetture e religione apparentemente prive di costrizioni. Non sono state, finora, trovate prove di un'élite dominante. Il Professor Sheets ha ipotizzato che l'unica forma di interazione tra gli abitanti del villaggio con i governanti maya riguardava operazioni di mercato nella valle di Zapotitan. I prodotti eccedenti venivano scambiati con vasi policromi, coltelli di ossidiana ed asce di giada che venivano da notevoli distanze.
Gli archeologi hanno scavato 12 edifici, tra i quali strutture religiose ed un ambiente per sauna comunitaria, quartieri abitativi, magazzini, cucine e laboratori. Altri ancora devono essere scavati e analizzati. Finora non sono stati trovati resti di corpi umani. Negli scavi del 2009 si sono trovate tracce di coltivazione della manioca, utilizzata con tutta probabilità come cibo. Si tratta della prima e finora unica prova di coltivazione intensiva di manioca nel Nuovo Mondo. 

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