Parte di quanto trovato nel fondale dell'arcipelago di Fourni in Grecia (Foto: news.discovery.com) |
Archeologi subacquei hanno scoperto, in un piccolo arcipelago greco, ben 22 relitti di navi. La scoperta è opera di una spedizione congiunta greco-americana e l'arcipelago è quello di Fourni, composto da 13 tra isole ed isolotti situati tra le isole orientali del Mar Egeo di Samos e Icaria.
L'arcipelago di Fourni si trova al centro delle vie di comunicazioni marittime che collegavano, un tempo, l'Egeo al Levante. Di qui passavano le navi che, dalla Grecia, veleggiavano verso l'Asia Minore. Qui si fermavano le imbarcazioni per fare scalo. Un primo sondaggio ha permesso di individuare quattro o cinque relitti sul fondo marino dell'arcipelago.
Oltre metà dei relitti trovati risalgono al tardo periodo romano (300-600 d.C.). I relitti, nel complesso, spaziano dal periodo arcaico (700-480 a.C.) all'età classica (480-323 a.C.) e all'età ellenistica (323-331 a.C.) fino al medioevo. I carichi erano differenti tra loro: almeno tre dei relitti appartenevano a imbarcazioni che trasportavano anfore e vasi di età arcaica, provenienti da Samo, di anfore tardo romane e di altre cariche di salsa di pesce.
I relitti sono, probabilmente, frutto di un naufragio dovuto ad una forte tempesta. Secondo gli archeologi il numero dei relitti è destinato ad aumentare, dal momento che ad oggi è stato esplorato solo il 5 per cento delle coste dell'arcipelago.
L'arcipelago di Fourni si trova al centro delle vie di comunicazioni marittime che collegavano, un tempo, l'Egeo al Levante. Di qui passavano le navi che, dalla Grecia, veleggiavano verso l'Asia Minore. Qui si fermavano le imbarcazioni per fare scalo. Un primo sondaggio ha permesso di individuare quattro o cinque relitti sul fondo marino dell'arcipelago.
Oltre metà dei relitti trovati risalgono al tardo periodo romano (300-600 d.C.). I relitti, nel complesso, spaziano dal periodo arcaico (700-480 a.C.) all'età classica (480-323 a.C.) e all'età ellenistica (323-331 a.C.) fino al medioevo. I carichi erano differenti tra loro: almeno tre dei relitti appartenevano a imbarcazioni che trasportavano anfore e vasi di età arcaica, provenienti da Samo, di anfore tardo romane e di altre cariche di salsa di pesce.
I relitti sono, probabilmente, frutto di un naufragio dovuto ad una forte tempesta. Secondo gli archeologi il numero dei relitti è destinato ad aumentare, dal momento che ad oggi è stato esplorato solo il 5 per cento delle coste dell'arcipelago.
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