lunedì 7 dicembre 2015

Trovato il corpo di Laura Lanza baronessa di Carini?

L'impronta di quella che si crede essere la mano della sfortunata
baronessa di Carini (Foto: tuttomisteri.it)
(Fonte: La Stampa) - A vederla così, la giovane nobildonna con la testa reclinata sul cuscino, viene da pensare che davvero sia questa la tessera mancante del puzzle, il segreto nascosto per quasi 500 anni. Che la fanciulla scolpita nel marmo del sarcofago della chiesa di San Mamiliano - nel centro storico di Palermo - sia proprio lei, Laura Lanza, la baronessa di Carini uccisa nel 1563 in quello che è passato alla storia come il più clamoroso dei delitti d'onore. E che quindi questa sia la sua tomba, cercata per secoli e mai finora trovata, neanche dalla squadra di cercatori di fantasmi "Ghpa" che da tempo registra voci e apparizioni.
A queste conclusioni è arrivato un gruppo di studiosi (criminologi, grafologi, psicologi), che ha indagato per 4 anni tra archivi e chiese da Carini a Madrid. "L'ho sempre immaginato. - Dice il parroco, padre Giuseppe Bucaro - Questa è la cripta della sua famiglia, qui sono seppelliti il nonno Blasco Lanza, la seconda moglie del padre Castellana Centelles, e probabilmente anche il padre Cesare Lanza che la uccise o, meglio, che si autoaccusò del delitto".
La storia è nota, rilanciata poi da due fortunati sceneggiati televisivi: quello del 1975 con Ugo Pagliai e Janet Agren e il remake del 2007 con Luca Argentero e Vittoria Puccini. Teatro del delitto è Carini, paese a 30 chilometri da Palermo dove il 4 dicembre 1563 - secondo la ricostruzione ufficiale - la baronessa Laura Lanza, sposata con Vincenzo La Grua, venne trovata a letto con l'amante Ludovico Vernagallo e assassinata dal padre nella stanza del castello.
La rocca di Carini, luogo in cui Laura Lanza venne uccisa
(Foto: queendido.org)
Un delitto d'onore confessato dall'assassino in una lettera al re di Spagna conservata nella chiesa Madre. "Ma non torna niente di questa ricostruzione - dice Carmelo Dublo, grafologo e perito del tribunale che guida la ricerca - perché per raggiungere Carini da Palermo ci volevano a cavallo almeno 6 ore e quindi Cesare Lanza non avrebbe potuto sorprendere nessuno. Inoltre, Vernagallo era un amico di famiglia con cui Laura giocava già da bambina, e la sua presenza al castello era consueta. L'impressione è che Lanza, uomo straordinario, giureconsulto, si sia sacrificato per coprire il vero autore del delitto". Per la legge del tempo al padre dell'adultera era consentito di uccidere la figlia e l'amante, se colti sul fatto. Al marito, invece, solo il diritto di uccidere il rivale, ma non la moglie.
Primo obiettivo, trovare la tomba di lei. Le ricerche sono partite nel 2010, per mano degli investigatori dell'Icaa (International crime analysis association), nella chiesa madre di Carini, dove la tradizione vuole che esista la cripta della famiglia La Grua, poi chiusa e mai più individuata. "Le ricerche - dice Dublo - sono arrivate a risultati poco chiari, certo è che secondo la tradizione il sarcofago della baronessa fu collocato a lungo nella cappella accanto all'altare e poi portato nella cripta. Ma noi ci siamo convinti che sia una falsa pista". Una convinzione maturata alla luce delle "lettere di discolpa" inviate da Cesare Lanza al re di Spagna, ora custodite all'Archivio di Stato della Casa reale di Madrid. E ancora attraverso le carte custodite a Carini, "alcune certamente contraffatte". Poi l'indagine si è spostata nelle tante cappelle delle due famiglie, alla ricerca delle tombe. Tutto porta al sarcofago anonimo della fanciulla dormiente nella cripta della chiesa di San Mamiliano (cripta tornata alla luce alla fine degli anni '90) posto proprio sotto a quello del nonno Blasco Lanza, "segno di una profonda familiarità tra i due defunti".
Per avere la certezza, bisogna passare ai prelievi nella tomba, più volte profanata e depredata tra l'Ottocento e il Novecento. "Sono sepolta in una tomba dove ci sono tanti cani, dov'è il malefico", avrebbe detto lo spirito della nobildonna ai ghostbuster. Che fossero i ladri quei cani malefici?

2 commenti:

Salconte ha detto...

Sembra ovvio che il riferimento ai cani è ripreso dalla tradizione:

Gridava forte: «Aiuto Carinesi!
Aiuto! Aiuto! Mi vuole scannare!».
E disperata: «Cani Carinesi!», l’ultima voce fu che potè dare.

Pertanto:
a) se la tradizione corrisponde al vero, lo spirito di Laura con la parola "cani" intende i Carinesi, e quindi sarebbe sepolta in Carini e non in Palermo.
b) se la tradizione è romanzata, o se la convocazione dello spirito fosse fallace, allora non avremmo particolari indizi; da scartare l'ipotesi che i cani sarebbero i ladri.

Salconte ha detto...

Sembra ovvio che il riferimento ai cani è ripreso dalla tradizione:

Gridava forte: «Aiuto Carinesi!
Aiuto! Aiuto! Mi vuole scannare!».
E disperata: «Cani Carinesi!», l’ultima voce fu che potè dare.

Pertanto:
a) se la tradizione corrisponde al vero, lo spirito di Laura con la parola "cani" intende i Carinesi, e quindi sarebbe sepolta in Carini e non in Palermo.
b) se la tradizione è romanzata, o se la convocazione dello spirito fosse fallace, allora non avremmo particolari indizi; da scartare l'ipotesi che i cani sarebbero i ladri.

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