sabato 19 dicembre 2015

Visibile al pubblico il villaggio romano di Cavellas

Musealizzazione dei resti archeologici del villaggio romano di Casazza
(Foto: larionews.com)
A Casazza, in provincia di Bergamo, è stata riaperta al pubblico l'area archeologica di Cavellas, villaggio di età romana, sepolto per ben 14 secoli sotto i depositi alluvionali del torrente Drione. Il villaggio venne riportato alla luce circa trent'anni fa. I primi ritrovamenti, però, risalgono all'Ottocento, con il rinvenimento occasionale di alcune sepolture.
La frequentazione del villaggio è stata accertata per circa quattro secoli, tra il I e il V secolo d.C.. Gli scavi condotti dalla Soprintendenza Archeologica di Lombardia da circa trent'anni a questa parte, hanno permesso il ritrovamento di un settore del villaggio con tracce di spazi abitativi con mura in pietra e ambienti di forma quadrata e rettangolare.
A Casazza sono stati, poi, trovati resti di edifici separati da stretti corridoi e con ambienti nei quali sono emerse tracce della vita quotidiana del villaggio, quali olle, coperchi, tegami, vasi per la produzione di formaggio. Gli archeologi hanno anche riconosciuto resti di attività artigianali, quali una macina in porfido per la molitura dei cereali e alcuni pesi per telaio.
I tetti delle case erano coperti in tegole mentre le pareti interne erano intonacate. La pavimentazione era realizzata con ciottoli ricoperti di malta o semplicemente in acciottolato. Quattro degli ambienti scavati erano riscaldati da focolari. Gli antichi abitanti di Casazza si nutrivano di orzo, frumento e segale.

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