Veduta della barca durante il processo di scavo (Foto: L. Jiràskovà - Czech Institute of Egyptology, Chlarles University) |
La missione archeologica cecoslovacca in Egitto ha fatto, di recente, un'inaspettata scoperta a sud di Abusir, una scoperta che mette ancora una volta in evidenza la necropoli dei funzionari dell'Antico Regno. Gli scavi sono iniziati nel 2009 ad una grande mastaba, dalle dimensioni eccezionali (metri 52,60 x 23,80), risalente all'epoca del faraone Huni (III Dinastia). Quanto è stato scoperto all'interno della camera sotterranea settentrionale hanno confermato che la tomba apparteneva ad un funzionario di elevata posizione sociale, il cui nome, purtroppo, è ancora sconosciuto.
La ripulitura dell'area a sud di questa grande mastaba ha rivelato, lo scorso anno, la presenza di una barca in legno di 18 metri di lunghezza. L'orientamento dell'imbarcazione e la ceramica che vi è stata rinvenuta indicano una chiara connessione tra questa e la vicina mastaba, entrambi risalenti ad un periodo compreso tra la III e la IV Dinastia (2550 a.C. circa).
Le tavole dell'imbarcazione sono estremamente fragili, ma aiuteranno i ricercatori a chiarire ancora di più il metodo costruttivo delle navi in Egitto. Le tavole sono ancora connesse tra loro con pioli di legno tuttora visibili nella loro posizione originale. La sabbia del deserto ha conservato le stecche in fibra vegetale che coprivano le cuciture del fasciame. Parte del cordame che teneva insieme l'imbarcazione è stato trovato intatto al suo posto, il che fa dell'imbarcazione una scoperta unica per l'Egitto.
L'abitudine di seppellire delle barche accanto alle mastabe ebbe inizio nel periodo dinastico ed è ben documentato sia per quel che riguarda le strutture sepolcrali reali, sia per quel che riguarda le ultime dimore dei membri della famiglia reale. I ricercatori sperano, ora, di trovare , nella nuova campagna di scavi, ulteriori importanti reperti. Al momento è ancora viva la discussione se le imbarcazioni siano funzionali alla vita post mortem del defunto o abbiano la stessa funzione simbolica delle barche solari.
Sfortunatamente la maggior parte dei pozzi scavati attorno alle mastabe, in Egitto, sono stati trovati già svuotati del legname che componeva un'imbarcazione, mentre altri contenevano solo poco più che polvere di legno. L'unica eccezione, finora, sono state le due barche trovate vicino la piramide di Cheope. Tuttavia, fino alla scoperta di Abusir non si conoscevano analoghe imbarcazioni risalenti all'Antico Regno.
La ripulitura dell'area a sud di questa grande mastaba ha rivelato, lo scorso anno, la presenza di una barca in legno di 18 metri di lunghezza. L'orientamento dell'imbarcazione e la ceramica che vi è stata rinvenuta indicano una chiara connessione tra questa e la vicina mastaba, entrambi risalenti ad un periodo compreso tra la III e la IV Dinastia (2550 a.C. circa).
Veduta degli scavi di Abusir (Foto: L. Jiràskovà - Czech Institute of Egyptology, Charles University) |
L'abitudine di seppellire delle barche accanto alle mastabe ebbe inizio nel periodo dinastico ed è ben documentato sia per quel che riguarda le strutture sepolcrali reali, sia per quel che riguarda le ultime dimore dei membri della famiglia reale. I ricercatori sperano, ora, di trovare , nella nuova campagna di scavi, ulteriori importanti reperti. Al momento è ancora viva la discussione se le imbarcazioni siano funzionali alla vita post mortem del defunto o abbiano la stessa funzione simbolica delle barche solari.
Sfortunatamente la maggior parte dei pozzi scavati attorno alle mastabe, in Egitto, sono stati trovati già svuotati del legname che componeva un'imbarcazione, mentre altri contenevano solo poco più che polvere di legno. L'unica eccezione, finora, sono state le due barche trovate vicino la piramide di Cheope. Tuttavia, fino alla scoperta di Abusir non si conoscevano analoghe imbarcazioni risalenti all'Antico Regno.
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