L'antica camicia di Takhan, necropoli egiziana (Foto: UCL Petrie Museum of Egyptian Archaeology) |
Il vestito di Tarkhan, una camicia in lino con scollo a "V" attualmente in mostra al Petrie Museum of Egyptian Archaeology, è il più antico indumento tessuto a mano conosciuto al mondo. Le indagini al radiocarbonio hanno, infatti, datato la camicia alla fine del IV millennio a.C.
La camicia venne confezionata in un periodo compreso tra il 3480 e il 3100 a.C. circa e fino a prima delle analisi alle quali è stato sottoposto era il più antico capo vestiario ritrovato in Egitto. Ora è il più antico capo di vestiario del mondo. Ben pochi esemplari di capi realizzati in fibre vegetali o in pelle di animali riescono a sopravvivere all'usura del tempo. Vi sono alcuni capi di vestiario giunti fino a noi e prodotti nella stessa epoca della camicia di Tarkhan, ma si tratta prevalentemente di drappi o mantelli che venivano avvolti attorno ai defunti prima della sepoltura.
I ricercatori dell'Università di Oxford, guidati dal Dottor Michael Dee, hanno misurato il campione del vestito per determinare la quantità di radiocarbonio, un isotopo radioattivo del carbonio, ancora presente nel tessuto. Da questa analisi, in seguito, sono riusciti a determinare il momento storico in cui la camicia venne tessuta. Il lino, infatti, è particolarmente adatto per la radiodatazione, in quanto composto di fibre che crescono in un breve lasso temporale.
Tarkhan è una necropoli egiziana a 50 chilometri a sud de Il Cairo scavata, dapprincipio, dall'egittologo Flinders Petrie nel 1913. Qui è stata scoperta la camicia di lino considerata il più antico indumento rinvenuto finora, ma non è il solo indumento restituito dall'antica necropoli. La camicia è stata inviata nel 1977 al Victoria and Albert Museum di Londra per la conservazione.
L'indumento è composto da tre pezzi di lino molto consistenti, tessuto a mano, con una naturale striscia di colore grigio pallido, con maniche e colletto. Manca l'orlo, per cui non è possibile determinare la lunghezza precisa dell'indumento. Le dimensioni, però, permettono di ipotizzare che appartenesse ad un adolescente oppure ad una donna dalla corporatura esile. Malgrado rimanga poco chiaro il suo uso, è stato possibile stabilire, dal grado di usura e dalle pieghe del tessuto in corrispondenza dei gomiti e delle ascelle, che l'indumento venne indossato durante la vita del suo proprietario. Solo i più ricchi avrebbero potuto permettersi un indumento simile.
La camicia venne confezionata in un periodo compreso tra il 3480 e il 3100 a.C. circa e fino a prima delle analisi alle quali è stato sottoposto era il più antico capo vestiario ritrovato in Egitto. Ora è il più antico capo di vestiario del mondo. Ben pochi esemplari di capi realizzati in fibre vegetali o in pelle di animali riescono a sopravvivere all'usura del tempo. Vi sono alcuni capi di vestiario giunti fino a noi e prodotti nella stessa epoca della camicia di Tarkhan, ma si tratta prevalentemente di drappi o mantelli che venivano avvolti attorno ai defunti prima della sepoltura.
I ricercatori dell'Università di Oxford, guidati dal Dottor Michael Dee, hanno misurato il campione del vestito per determinare la quantità di radiocarbonio, un isotopo radioattivo del carbonio, ancora presente nel tessuto. Da questa analisi, in seguito, sono riusciti a determinare il momento storico in cui la camicia venne tessuta. Il lino, infatti, è particolarmente adatto per la radiodatazione, in quanto composto di fibre che crescono in un breve lasso temporale.
Tarkhan è una necropoli egiziana a 50 chilometri a sud de Il Cairo scavata, dapprincipio, dall'egittologo Flinders Petrie nel 1913. Qui è stata scoperta la camicia di lino considerata il più antico indumento rinvenuto finora, ma non è il solo indumento restituito dall'antica necropoli. La camicia è stata inviata nel 1977 al Victoria and Albert Museum di Londra per la conservazione.
L'indumento è composto da tre pezzi di lino molto consistenti, tessuto a mano, con una naturale striscia di colore grigio pallido, con maniche e colletto. Manca l'orlo, per cui non è possibile determinare la lunghezza precisa dell'indumento. Le dimensioni, però, permettono di ipotizzare che appartenesse ad un adolescente oppure ad una donna dalla corporatura esile. Malgrado rimanga poco chiaro il suo uso, è stato possibile stabilire, dal grado di usura e dalle pieghe del tessuto in corrispondenza dei gomiti e delle ascelle, che l'indumento venne indossato durante la vita del suo proprietario. Solo i più ricchi avrebbero potuto permettersi un indumento simile.
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