Alcune delle 370 punte di freccia trovate vicino al fiume Santa Maria, in Messico (Foto: E. Gallaga) |
Gli archeologi che stanno operando nelle zone di confine a nord del Messico hanno scoperto una località utilizzata dai cacciatori di 10500 anni fa, a nord di Chihuahua, vicino il fiume Santa Maria. Sono stati portati alla luce più di 18.000 reperti, tra i quali migliaia di scaglie di pietra, martelli, 370 punte di freccia e una dozzina di forni in pietra.
Il ritrovamento più importante, però, è stato senz'altro la sepoltura di una giovane donna, deposta tra le rocce, sola senza oggetti di corredo, 3200 anni fa. I suoi resti potrebbero contribuire a comprendere e meglio delineare la storia e le vicissitudini dei gruppi umani che introdussero l'agricoltura in questa regione arida, praticamente i primi coltivatori di mais nel deserto di Chihuahua. A dirigere gli scavi è il Dottor Emiliano Gallaga.
Questo sito venne utilizzato come una sorta di campo base, costituito da diverse aree separate di lavoro, ciascuna area contenente pietrisco e strumenti. Gli archeologi hanno repertato prove risalenti all'8000 a.C.. Le 370 punte di freccia raccolte presentano ben 30 stili diversi che vanno dal Paleoindiano al periodo Arcaico.
Il cranio della giovane donna è stato trovato ad appena 20 centimetri sotto la superficie di un pendio fortemente eroso. La ragazza è morta intorno ai 12-15 anni di età, ma non sono ancora chiare le cause della sua morte, le sue ossa non mostrano tracce evidenti di traumi o di malattie. L'adolescente venne sepolta in posizione flessa. L'analisi con il radiocarbonio su tre dei suoi denti ha restituito una datazione risalente al 1360 a.C. circa.
Non lontano dal luogo dove è stata fatta questa incredibile scoperta sorge un insediamento collinare noto come Cerro Juanaquena, il sito più importante del suo genere a nord di Chihuahua. Alla fine del 1990 gli archeologi hanno studiato il sito di Cerro Juanaquena trovandovi più di 400 terrazze di basalto costruite sulle colline, alcune delle quali erano state utilizzate a fini agricoli. Oltre alle terrazze furono trovati anche 100 cerchi in pietra che costituivano, con tutta probabilità, le fondamenta delle abitazioni. Qui gli archeologi hanno trovato resti di mais risalenti al 1150 a.C., la prima prova dell'esistenza di questa coltura nel Chihuahua. A Cerro Juanaquena non sono, però, emersi resti umani. Se, però, l'adolescente i cui resti sono stati trovati recentemente era un membro della stessa comunità che diede vita a Cerro Juanaquena, gli archeologi avrebbero a disposizione una notevole mole di dati da studiare in merito ai primi coltivatori di mais del Chihuahua.
Al momento sono ancora in corso le analisi del Dna sulle ossa dell'adolescente per avere un'idea più precisa sul collocamento di questa sepoltura nella regione. Altre ricerche si stanno concentrando sugli isotopi di stronzio presenti nei denti della giovane, così come sulla sua dieta. Si vuole capire se si nutrì di mais, che potrebbe essere un buon indicatore del suo collegamento con la cultura di Cerro Juanaquena.
Il ritrovamento più importante, però, è stato senz'altro la sepoltura di una giovane donna, deposta tra le rocce, sola senza oggetti di corredo, 3200 anni fa. I suoi resti potrebbero contribuire a comprendere e meglio delineare la storia e le vicissitudini dei gruppi umani che introdussero l'agricoltura in questa regione arida, praticamente i primi coltivatori di mais nel deserto di Chihuahua. A dirigere gli scavi è il Dottor Emiliano Gallaga.
Questo sito venne utilizzato come una sorta di campo base, costituito da diverse aree separate di lavoro, ciascuna area contenente pietrisco e strumenti. Gli archeologi hanno repertato prove risalenti all'8000 a.C.. Le 370 punte di freccia raccolte presentano ben 30 stili diversi che vanno dal Paleoindiano al periodo Arcaico.
Il cranio della giovane donna è stato trovato ad appena 20 centimetri sotto la superficie di un pendio fortemente eroso. La ragazza è morta intorno ai 12-15 anni di età, ma non sono ancora chiare le cause della sua morte, le sue ossa non mostrano tracce evidenti di traumi o di malattie. L'adolescente venne sepolta in posizione flessa. L'analisi con il radiocarbonio su tre dei suoi denti ha restituito una datazione risalente al 1360 a.C. circa.
Non lontano dal luogo dove è stata fatta questa incredibile scoperta sorge un insediamento collinare noto come Cerro Juanaquena, il sito più importante del suo genere a nord di Chihuahua. Alla fine del 1990 gli archeologi hanno studiato il sito di Cerro Juanaquena trovandovi più di 400 terrazze di basalto costruite sulle colline, alcune delle quali erano state utilizzate a fini agricoli. Oltre alle terrazze furono trovati anche 100 cerchi in pietra che costituivano, con tutta probabilità, le fondamenta delle abitazioni. Qui gli archeologi hanno trovato resti di mais risalenti al 1150 a.C., la prima prova dell'esistenza di questa coltura nel Chihuahua. A Cerro Juanaquena non sono, però, emersi resti umani. Se, però, l'adolescente i cui resti sono stati trovati recentemente era un membro della stessa comunità che diede vita a Cerro Juanaquena, gli archeologi avrebbero a disposizione una notevole mole di dati da studiare in merito ai primi coltivatori di mais del Chihuahua.
Al momento sono ancora in corso le analisi del Dna sulle ossa dell'adolescente per avere un'idea più precisa sul collocamento di questa sepoltura nella regione. Altre ricerche si stanno concentrando sugli isotopi di stronzio presenti nei denti della giovane, così come sulla sua dieta. Si vuole capire se si nutrì di mais, che potrebbe essere un buon indicatore del suo collegamento con la cultura di Cerro Juanaquena.
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