Faraoni nubiani della XXV Dinastia |
Intorno al 1500 a.C., l'Egitto conquistò quella che un tempo si chiamava Nubia superiore, attualmente corrispondente al Sudan. La prova delle mescolanze culturali sono state rinvenute in una tomba recentemente scoperta nella necropoli di Tombos, ad est del Nilo, appartenente ad una donna sepolta secondo le usante nubiane ma con amuleti egiziani che dovevano proteggerla e guidarla nell'oltretomba.
Gli archeologi hanno dichiarato che sepolture come questa segnano un contatto ed uno scambio tra due culture, che finiscono per influenzarsi l'una con l'altra. La sepoltura femminile (si tratta di una donna morta in tarda età) che è stata studiata in Sudan si chiamava Weret. Giaceva su una sorta di letto in posizione flessa, che riflette lo stile nubiano, attorno a lei ed al suo collo, però, vi erano amuleti del dio egizio Bes. Weret venne sepolta con lo scarabeo egiziano del cuore, a dimostrare che aveva un'alto rango nella società nubiana.
I ricercatori stanno effettuando studi sul cranio e sullo scheletro della defunta per determinare le relazioni biologiche tra Egiziani e Nubiani sepolti nella necropoli di Tombos e per far luce sull'intreccio culturale verificatosi dopo la conquista dell'Egitto da parte della Nubia (XXV Dinastia), tra il 750 e il 650 a.C.. I primi risultati mostrano come i Nubiani si presentassero culturalmente più egiziani dei governanti che avevano rovesciato. Gli storici stanno ora studiando la possibilità che i faraoni nubiani, proprio grazie alla lunga e profonda influenza dovuta alla dominazione egizia, possano essersi presentati nel ruolo di restauratori dell'antico ordine delle cose.
Nella sepoltura di Weret è stata trovata anche una ciotola piena di bacche di ginepro, posta accanto al suo sarcofago. Si pensa che fossero utilizzate, anticamente, come spezia per i cibi oppure come profumo. Bacche di ginepro furono rinvenute anche nelle sepolture dell'architetto reale Kha e del faraone Tutankamon
Gli archeologi hanno dichiarato che sepolture come questa segnano un contatto ed uno scambio tra due culture, che finiscono per influenzarsi l'una con l'altra. La sepoltura femminile (si tratta di una donna morta in tarda età) che è stata studiata in Sudan si chiamava Weret. Giaceva su una sorta di letto in posizione flessa, che riflette lo stile nubiano, attorno a lei ed al suo collo, però, vi erano amuleti del dio egizio Bes. Weret venne sepolta con lo scarabeo egiziano del cuore, a dimostrare che aveva un'alto rango nella società nubiana.
I ricercatori stanno effettuando studi sul cranio e sullo scheletro della defunta per determinare le relazioni biologiche tra Egiziani e Nubiani sepolti nella necropoli di Tombos e per far luce sull'intreccio culturale verificatosi dopo la conquista dell'Egitto da parte della Nubia (XXV Dinastia), tra il 750 e il 650 a.C.. I primi risultati mostrano come i Nubiani si presentassero culturalmente più egiziani dei governanti che avevano rovesciato. Gli storici stanno ora studiando la possibilità che i faraoni nubiani, proprio grazie alla lunga e profonda influenza dovuta alla dominazione egizia, possano essersi presentati nel ruolo di restauratori dell'antico ordine delle cose.
Nella sepoltura di Weret è stata trovata anche una ciotola piena di bacche di ginepro, posta accanto al suo sarcofago. Si pensa che fossero utilizzate, anticamente, come spezia per i cibi oppure come profumo. Bacche di ginepro furono rinvenute anche nelle sepolture dell'architetto reale Kha e del faraone Tutankamon
Veduta della necropoli di Tombos, Alta Nubia (Foto: Tombos.org) |
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