L'area dello scavo a Bologna (Foto: Il Resto del Carlino) |
Una piccola formazione di sepolture, una necropoli composta da reperti antichi, risalenti alla piena età romana. E' la scoperta fatta da archeologi, amministrazione e Tper durante gli scavi a due passi da Porta San Donato, a Bologna.
Si tratta di tracce di una frequentazione lontana dal centro. Quasi periferia, in aperta campagna, visto che all'epoca la città, da quel versante, terminava alle Due Torri. All'interno degli scavi sono visibili tre buche di epoca romana: un antico sepolcreto, una sorta di cimitero, forse appartenente a una famiglia riconducibile al I secolo d.C.. Gli archeologi in questi giorni hanno analizzato i reperti coordinati dalla Dottoressa Renata Curina, responsabile dell'Ufficio Tutela della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna.
Entro la fine dell'anno i lavori di scavo dovrebbero essere ultimati e il cantiere riprenderà la sua normale attività. Nelle tombe sono state trovate delle ollette, piccoli vasi dalle pareti sottili, e una lucerna; una delle due tombe conserva, oltre a due anfore spezzate e utilizzate per versare all'interno della tomba delle libagioni rituali, anche la base di un piccolo monumento funerario, una stele o un'ara.
Nello stesso punto di questo ritrovamento - questione di strati - solo pochi mesi fa, a maggio, era stata rinvenuta una banlieue medioevale. E già allora gli archeologi avevano puntualizzato che sotto le costruzioni in legno era visibile una via di età romana. Tutto torna, starà ora al nuovo Soprintendente - un archeologo, Luigi Malnati - scegliere cosa fare degli scavi, nel caso qualcosa possa essere salvato. Lo stesso Malnati ha recentemente ribadito di voler sfruttare il museo archeologico civico più grande del nord, quello di Bologna, per una mostra sulla città sia per quanto riguarda l'età antica, sia per quella medioevale.
Si tratta di tracce di una frequentazione lontana dal centro. Quasi periferia, in aperta campagna, visto che all'epoca la città, da quel versante, terminava alle Due Torri. All'interno degli scavi sono visibili tre buche di epoca romana: un antico sepolcreto, una sorta di cimitero, forse appartenente a una famiglia riconducibile al I secolo d.C.. Gli archeologi in questi giorni hanno analizzato i reperti coordinati dalla Dottoressa Renata Curina, responsabile dell'Ufficio Tutela della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna.
Entro la fine dell'anno i lavori di scavo dovrebbero essere ultimati e il cantiere riprenderà la sua normale attività. Nelle tombe sono state trovate delle ollette, piccoli vasi dalle pareti sottili, e una lucerna; una delle due tombe conserva, oltre a due anfore spezzate e utilizzate per versare all'interno della tomba delle libagioni rituali, anche la base di un piccolo monumento funerario, una stele o un'ara.
Nello stesso punto di questo ritrovamento - questione di strati - solo pochi mesi fa, a maggio, era stata rinvenuta una banlieue medioevale. E già allora gli archeologi avevano puntualizzato che sotto le costruzioni in legno era visibile una via di età romana. Tutto torna, starà ora al nuovo Soprintendente - un archeologo, Luigi Malnati - scegliere cosa fare degli scavi, nel caso qualcosa possa essere salvato. Lo stesso Malnati ha recentemente ribadito di voler sfruttare il museo archeologico civico più grande del nord, quello di Bologna, per una mostra sulla città sia per quanto riguarda l'età antica, sia per quella medioevale.
Fonte:
Il Resto del Carlino
Il Resto del Carlino
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